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La Dinamo ci prova Monaco resiste

di Andrea Sini
La Dinamo ci prova Monaco resiste

Dopo il -11 dell’andata i sassaresi perdono di 3: fine corsa

30 marzo 2017
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SASSARI. È stato un bel sogno e non è durato neanche poco. Ma la sveglia è suonata ieri sera, dopo venti sfide all’ultimo sangue in giro per l’Europa. Il viaggio in Champions League della Dinamo si ferma ai quarti di finale: sul biglietto per le Final Four c’è scritto As Monaco. La squadra del Principato, già vittoriosa di 11 punti nel match dell’andata, trionfa anche in gara2, sbancando il PalaSerradimigni per 76-79. Fallito l’appuntamento con la qualificazione, sfuma anche la possibilità per Sassari di organizzare le Final Four. Ora l’obiettivo è il campionato: domenica arriva Meo Sacchetti con la sua Enel Brindisi.

Le chievi del match. Troppo forti, oltre che accompagnati da una buonissima stella, i biancorossi di coach Mitrovic, che hanno trovato una serata incredibile al tiro da oltre l’arco (10/16, cioè il 62,5%, mentre di solito non vanno oltre il 31%) e hanno fatto sistematicamente centro tutte le volte in cui i sassaresi hanno provato a prendere in mano il controllo del match. La Dinamo ha giocato esattamente come avrebbe dovuto: è partita bene, ha cercato di controllare il ritmo forsennato della "Roca Team", ha tenuto bene a rimbalzo (25 a 28) e ha avuto un salto positivo tra palle perse e recuperate (10-8), provocando anche la bellezza di 19 palle perse per gli ospiti. Ma il tiro da fuori è stato un disastro ((6/23, 26,1%). Ma la capolista del campionato francese, come detto, ha fatto centro in maniera spietata in tutti i momenti cruciali del match.

La breve illusione. Per recuperare il -11, il piano gara dei sassaresi prevedeva una partenza a razzo per prendere il controllo del match, e così è stato. Solo che dopo l’11-6 iniziale (in quintetto Bell, Lacey, Lighty, Sacchetti e Lydeka), Monaco si è rimesso immediatamente in pista con un break di 12-0 (11-18, 15-18 alla prima sirena). Il Banco alza il ritmo e trascinato da Lighty e Savanovic riparte, con Lacey che va sino al ferro a infilare il canestro del +5 (34-29) a 2’14” dal riposo. Il palazzetto è una bolgia ma la sveglia sta per suonare.

La lunga rincorsa. L’incubo dei sassaresi è un ucraino di nome Sergii Gladyr, un cecchino tipo Drake Diener ai bei tempo, che scalda la mano e infila tre triple consecutive. Firmando il nuovo sorpasso (34-35). L’attacco sassarese non trova più sbocchi e a metà gara lo svantaggio di Devecchi e compagni è di 3 punti (34-37), quindi complessivamente 14.

Le ultime cartucce. Pasquini riparte rivoluzionando il quintetto (D’Ercole e Lacey, Lighty nello spot di ala forte accanto a Lawal), Stipcevic sta bene ma stringe i denti e la Dinamo ci prova. Dal 36-36 si scivola a-10 (44-54 con le triple di Gladyr e Bost) e l’antisportivo fischiato a Lydeka sull’ultimo possesso del terzo quarto è una condanna a morte. Siamo sul 54-63, cioè complessivamente sul -20, ma la Dinamo vuole almeno vincere: Savanovic incanta, la Dinamo risale a a -3 (67-70 a 4’26" da fine gara) con Bell, ma a gelare i sassaresi è l’ennesima tripla, la sesta personale di Gladyr. C’è tempo per il -1 firmato Lacey e per gli applausi finali. È stato un bel sogno, ma la realtà è comunque qualcosa di cui andare fieri.

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