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il processo di torino

Il boss “scagiona” gli Agnelli «Tirati dentro per colpa mia»

TORINO. «Rispetto a persone come gli Agnelli io sono soltanto spazzatura. E gli Agnelli, con la spazzatura, non hanno niente a che fare. Per questo mi dispiace che, a causa del nome che porto, siano...

29 marzo 2017
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TORINO. «Rispetto a persone come gli Agnelli io sono soltanto spazzatura. E gli Agnelli, con la spazzatura, non hanno niente a che fare. Per questo mi dispiace che, a causa del nome che porto, siano stati tirati dentro a questo show mediatico». Il colpo di scena arriva nella maxi aula 1 del Palazzo di Giustizia di Torino, dove è in corso l'udienza preliminare “Alto Piemonte” sulla ’ndrangheta del Nord-Ovest. Saverio Dominello, 62 anni, originario di Rosarno (Reggio Calabria), uno degli imputati principali, chiede la parola e proclama la sua «dissociazione» dalla criminalità organizzata. La dissociazione di Saverio Dominello ha l’effetto di una bomba in un processo che vede alla sbarra 23 imputati per una quantità di reati tipici del tran tran delle cosche (estorsioni, incendi, danneggiamenti, minacce) più un risvolto che riguarda il calcio: l’ingresso del figlio Rocco, 41 anni, nell'ambiente della tifoseria bianconera - secondo le accuse - per accaparrarsi il business del bagarinaggio.

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