La Nuova Sardegna

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Giacomo Cocco: finalmente “cattivi”

Giacomo Cocco: finalmente “cattivi”

Il capitano parla di una promessa fatta alla società: «Ecco qui il pronto riscatto»

27 marzo 2017
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SASSARI. Cantano a lungo nello spogliatoio i ragazzi sassaresi, sfogando così la soddisfazione per 3 punti che profumano di salvezza e ottenuti in "una gara dai due volti", come la etichetta il rientrante capitano Giacomo Cocco. Dopo il turno di squalifica (che lo ha tenuto lontano dalla débacle con l'Albalonga) l'esterno si è perfettamente ritrovato nel clima di battaglia di una partita «che però è stata corretta, a parte il piccolo parapiglia nel finale costato il cartellino rosso a Delrio. Volevamo fortissimamente questa vittoria - continua - e nel finale, per contenere l'arrembaggio degli avversari, ci siamo chiusi e dato fondo a ogni energia per difenderla. Nel primo tempo abbiamo giocato, a tratti anche molto bene, mentre dopo l'intervallo ci siamo limitati a controllare le iniziative dei teodorini e a contenerle. A fare la differenza è stata la nostra "cattiveria agonistica", finalmente all'altezza della situazione. Quante vittorie sono sfumate sul nostro campo per averne avuto poca, è questa la mentalità giusta per conquistare la salvezza. Tutti bravi - continua il difensore - e tutti concentrati sull'obiettivo, dal primo all'ultimo minuto». Poi Cocco svela: "Lo avevamo promesso alla società dopo la rovinosa caduta sul campo dell'Albalonga, non potevamo fallire la prova e non fare risultato dopo quel 5-0. Non siamo abituati a sconfitte così dure e con questa gara abbiamo chiarito che è stata solo una giornata storta. Il vero Latte Dolce è quello che si è subito riscattato battendo il San Teodoro». Dalla verve del capitano alla calma serafica (ma non in campo) di Simone Patacchiola, match-winner a sorpresa. «Serviva una carica speciale per vincere questo scontro diretto - afferma il centrale di difesa - e non si poteva mollare un attimo e di un centimetro. Peccato non essere riusciti a raddoppiare, ci saremmo risparmiati qualche sofferenza nel finale. Siamo stati "brutti e cattivi"? E' la classifica che ce lo chiede e personalmente sono molto contento ma niente dediche. Le riservo per il finale, per festeggiare la salvezza». (Sa. U.)

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