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IL caso

La Lanteri allontana il genitore che ha aggredito un dirigente

di Antonello Palmas
La Lanteri allontana il genitore che ha aggredito un dirigente

SASSARI. Non potrà assistere alle partite e agli allenamenti del figlio. È il provvedimento immediatamente preso dalla Lanteri nei confronti del genitore che domenica mattina ha aggredito il...

23 marzo 2017
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SASSARI. Non potrà assistere alle partite e agli allenamenti del figlio. È il provvedimento immediatamente preso dalla Lanteri nei confronti del genitore che domenica mattina ha aggredito il vicepresidente della Monserrato, Cesare Pilia, che ha riportato una frattura al polso e dovrà portare il gesso per 30 giorni. L’episodio è accaduto nel campo dell’ex ospedale psichiatrico nel corso del match tra le squadre della categoria Giovanissimi Élite. La dirigenza della Lanteri non aveva capito da subito la gravità di quanto accaduto e, una volta realizzata la portata dei fatti, ha deciso di farsi sentire.

«Ci dissociamo da ciò che è successo – dice il dirigente Francesco Sini –, ma non solo: condanniamo l'accaduto e non minimizziamo. Abbiamo allontanato subito l’autore del gesto e una volta saputo della gravità di quanto accaduto abbiamo chiamato la Monserrato con cui esiste un forte rapporto di amicizia. Purtroppo su quel che succede in campo siamo direttamente responsabili, riguardo a quel che accade fuori purtroppo possiamo agire dopo, oppure facendo prevenzione. Siamo l’espressione di una società sportiva nata da una parrocchia, il Cuore Immacolato, abbiamo ricevuto gli input da padre Dino. Il problema è che se oggi i giovani calciatori sono più tranquilli di un tempo, a essere peggiorati sono i genitori e si scatenano anche nelle partite micro-micro, senza capire che quelle gare sono come un piacevole compito in classe dopo una settimana di lezioni». Sini ricorda che la Lanteri si è dotata di un codice etico severissimo rivolto sia a chi collabora nel club che ai genitori. E riguardo alla dinamica di quanto accaduto, puntualizza che non c’è stata nessuna imprecazione nei confronti dell’arbitro da parte del loro allenatore.

A uso e consumo di tutti, è stato preparato un volantino firmato dal presidente Carlo Gaspa basato su un triplice interrogativo: “Perché bisogna vergognarsi di quello che succede in tribuna? Perché ogni domenica il nostro bersaglio preferito è l’arbitro? Perché non pensiamo esclusivamente ad incitare i ragazzi?”. Nel foglio si legge che “la Lanteri vuole dire basta e non accetterà più nessun tipo di atteggiamento ostile verso arbitri, atleti o genitori al seguito delle squadre avversarie”. Si chiede a tutti di “incoraggiare, accettare le decisioni dell’arbitro, rifiutare le provocazioni».

Una bella iniziativa che dovrebbe essere fatta propria da tutti i club: i settori giovanili vivono grazie anche alla collaborazione dei genitori ma non possono divenire ostaggio della loro maleducazione. Eppure accade ovunque, ogni weekend.

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