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L’addio di Pasculli: Torres non mollare

L’addio di Pasculli: Torres non mollare

L’allenatore ha incontrato i suoi ex giocatori: «Gli ho raccomandato di tenere duro, devono credere nella salvezza»

22 marzo 2017
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SASSARI. Un brevissimo faccia a faccia con i suoi ex ragazzi, un salto in sede per ritirare le ultime cose poi la stretta di mano con Giuseppe Misiti, l’allenatore che ha preso il suo posto sulla panchina della Torres. Il pomeriggio di Padro Paolo Pasculli, mister argentino paracadutato dalla Puglia a Sassari per provare a salvare il club rossoblù, e stato amarissimo. «Non pensavo che la mia avventura in questa città sarebbe stata così breve – ha detto prima di andare via dal campetto della Sacra Famiglia –. Domenica pomeriggio, dopo la sconfitta contro l’Ostiamare, avevo fiutato che il rapporto di fiducia con la società si era un po’ incrinato, ma non credevo fino a questo punto. Lunedì ho parlato con i dirigenti che stanno mandando avanti la Torres e ho capito che il mio compito era finito. Abbiamo deciso di interrompere il rapporto in maniera consensuale e civile e da uomo di calcio capisco la scelta della società. Sechi e compagni mi hanno detto che il cambio in panchina può servire per dare una scossa ai ragazzi e io, da torresino, non posso che augurarmi che sia davvero così».

«Sono arrivato a Sassari – ha continuato Pasculli – per cercare di rimettere in piedi una squadra ridotta malissimo e credo di aver fatto onestamente il mio lavoro. Ho raccolto otto punti in altrettante partite incontrando squadre importanti come il Rieti, l’Ostiamare, il Trestina e il Monterosi. Potevamo fare di più? Forse sì, però sono orgoglioso dei giocatori che ho allenato e posso assicurarvi che hanno sempre dato il massimo».

Il rammarico del mister si misura si misura nel momento del commiato. «Ho parlato coi ragazzi – racconta – e ho detto loro di non mollare. Sono ancora convinto che la Torres possa raggiungere la salvezza. Però in momenti così difficili bisogna fare quadrato. Lo deve fare la squadra, lo staff tecnico, la società e i tifosi. Domenica la curva è stata straordinaria e credo che il pubblico di Sassari meriti un palcoscenico più importante. Speravo di regalarglielo io». Poi qualche sassolino dalla scarpa. «Ho letto sui social cose poco carine sul mio conto. Accuse di scarsa professionalità e di poco attaccamento alla maglia. Sono balle smentite dal mio passato e dalla scelta di spendermi, in maniera totale è appassionata per la Torres. I tifosi sanno qual’è la verità».

Anche sulle scelte tecniche Pasculli ha qualcosa da dire. «Non è mai facile fare una formazione e lo ha ancora meno quando sei condizionato dalla scelta dei fuoriquota. Non ho la pretesa di avere sempre ragione ma questo discorso deve valere per tutti. Devo riconoscere che la società mi ha sempre lasciato la massima libertà questo è un titolo di merito per un club che ha storia e tradizione come quello rossoblù». Il futuro di Pasculli? «Resterò ancora qualche giorno a Sassari poi vedrò. Non avevo messo in conto di essere già in vacanza».

Antonio Ledà

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