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Dirigente messo ko dal padre del baby calciatore

di Antonello Palmas
Dirigente messo ko dal padre del baby calciatore

Giovanissimi Élite, genitore al seguito della Lanteri frattura il polso al vicepresidente della Monserrato

22 marzo 2017
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SASSARI. La violenza su un campo di calcio è sempre deprecabile, ma è un fenomeno particolarmente odioso se capita in occasione di un incontro giovanile. I ragazzi di 14-15 anni impegnati in campo non c’entrano, per fortuna, ma quanto successo nella gara della categoria Giovanissimi Èlite regionali Monserrato-Lanteri, con un dirigente di casa aggredito da uno dei genitori al seguito degli ospiti e finito all’ospedale, li coinvolge pesantemente in qualcosa che nel calcio non dovrebbe mai far capolino.

La vittima è Cesare Pilia, vicepresidente del club biancoceleste, che ha riportato la frattura di un polso e dovrà portare il gesso per trenta giorni. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia della polizia. L’episodio si è verificato domenica mattina sul campo utilizzato dalla Monserrato all’interno della struttura dell’ex ospedale psichiatrico di via Rizzeddu. A confermare l’accaduto è il presidente della società ospitante, Gianni Falchi: «Stavo assistendo alla gara da bordo campo dietro la rete di recinzione insieme a Cesare – racconta – e ci eravamo sistemati in una posizione un po’ defilata rispetto a quella del pubblico. La gara procedeva in maniera tranquilla (per la cronaca, è terminata sull’1-1, ndc) ed era più importante per la nostra squadra, a caccia di punti salvezza, che per i nostri rivali, purtroppo già retrocessi, e ci dispiace perché si tratta di un’altra società sassarese. A un certo punto ci siamo rivolti all’allenatore della Lanteri, che stava esagerando nel dare addosso all’arbitro, dicendogli di stare più tranquillo. Secondo me è inutile far innervosire questi giovani direttori di gara che avrebbero piuttosto bisogno di collaborazione da parte di tutti».

Sarebbe stata questa la molla che ha scatenato il minuto di follia: «A un certo punto –prosegue Falchi – ho visto questo tizio (poi ho saputo che era il genitore di uno dei ragazzi della Lanteri, una persona normalmente pacifica) arrivare a passo svelto verso di noi. Non credevo che avesse intenzioni violente, invece ha colpito Cesare che non se l’aspettava ed è caduto pesantemente per terra. Io l’ho subito bloccato contro la rete, poi sono arrivate anche altre persone per aiutarmi a contenere l’irruenza di questo signore. Qualcuno ha chiamato la polizia, la persona è stata identificata. E poi si è resa conto di quanto ha fatto e ha chiesto scusa. La partita è ripresa quasi subito».

La dirigenza Lanteri, contattata per telefono, preferisce minimizzare e non rilasciare dichiarazioni. Eppure prendere le distanze da quei genitori (purtroppo tanti) che vanno a seguire le gare dei propri figli con l’elmetto sulla testa dovrebbe essere un atto dovuto. E non si può far finta che non facciano parte del mondo del calcio giovanile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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