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Il Cagliari rischia un altro “esilio” Giulini non è sereno

di Roberto Muretto
Il Cagliari rischia un altro “esilio” Giulini non è sereno

Il presidente lancia l’allarme per lo stadio provvisorio Mancano dei documenti e l’inizio dei lavori potrebbe slittare

21 marzo 2017
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CAGLIARI. Tommaso Giulini non è una persona a cui piacciono le polemiche. Il presidente del Cagliari domenica pomeriggio ha posto un problema reale: l’iter per la realizzazione dello stadio provvisorio viaggia spedito o ci sono degli intoppi? In settimana la società aspetta risposte importanti per avere le idee più chiare. Sicuramente il patron avverte che qualcosa non sta andando per il verso giusto e ha acceso i riflettori su una vicenda che sta a cuore non solo ai tifosi del Cagliari.

Fantasmi. I tempi sono stretti, si viaggia sul filo del rasoio. Anche il rinvio di una sola settimana nell’inizio dei lavori (previsto per la prima decade di aprile) diventerebbe un problema e costringerebbe il Cagliari a giocare fuori dalla Sardegna (probabilmente a Bologna) le prime partite della prossima stagione. Aleggiano i fantasmi di una situazione già vissuta durante la presidenza di Massimo Cellino, quando la squadra rossoblù ha disputato diverse partite a Trieste per l’inagibilità del Sant’Elia, con tutta una serie di disagi che hanno inciso non poco sul rendimento dei rossoblù.

ll progetto. Lo stadio che ospiterà le gare del Cagliari durante la costruzione del nuovo impianto, sorgerà nella zona attualmente destinata ai parcheggi del settore Distinti. I tecnici del club hanno presentato tutta la documentazione nei tempi richiesti, il Comune ha approvato la variante urbanistica ed è arrivato anche il sì da parte della Regione. Ora mancano alcune firme necessarie per mandare avanti la pratica e passare alla fase operativa. Si dovrà lavorare a tappe forzate per fare in modo che tutto sia pronto a fine agosto. L’ottimismo di qualche giorno fa ora lascia spazio alla preoccupazione di un presidente che non vuole trovarsi in situazioni imbarazzanti ed evitare un altro temporaneo “esilio”.

Danni economici. Il ruolo costringe Tommaso Giulini a guardare molto più in la del proprio naso. Il presidente del Cagliari sa benissimo che si dovessero giocare alcune partite lontano dalla Sardegna, i mancati introiti sarebbero tanti. A cominciare dagli abbonamenti, per proseguire con la biglietteria e i costi delle trasferte. Diverse centinaia di migliaia di euro, a cui vanno aggiunti gli svantaggi che comporta non avere l’incitamento della propria tifoseria. Non va dimenticato che quest’anno il Cagliari ha conquistato la maggior parte dei punti (24 su 32) in casa. Per chi si deve salvare è un problema in più che naturalmente tutti si augurano non debba essere affrontato.

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