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Mai tanta Dinamo sui parquet d’Europa

di ANDREA SINI
Mai tanta Dinamo sui parquet d’Europa

I sassaresi battono Le Mans e firmano un’altra pagina di storia

08 marzo 2017
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Sciarpe biancoblù al vento, maglie verdi sudate fradice che saltano sul parquet. «Semmu di Sassari e semmu li più fosthi» è il coro che risuona nella Antares di Le Mans, dove la Dinamo ha appena staccato il biglietto per un nuovo viaggio verso la storia. Davanti a cinquanta tifosi arrivati da Sassari, la squadra di Federico Pasquini vince per 66-68, bissando il successo ottenuto a Sassari e andando ben oltre la difesa del +16 dell’andata. Le Mans Sarthe al tappeto, Sassari ai quarti di finale della Champions league: venerdì a Monaco di Baviera è in programma il sorteggio che determinerà gli accoppiamenti tra le migliori otto squadre della manifestazione, con match in programma il 21-22 marzo e il 28-29.

Gestione perfetta. La Dinamo passa il turno grazie a una gestione da manuale del ritmo di gara e a una enorme prova di maturità a livello mentale: una grande difesa per tutto l’arco della gara e i nervi saldi del primo tempo, quando la palla non entrava quasi mai, hanno posto le basi per una vittoria arrivata poi grazie a un secondo tempo di eccezionale intensità. La perla è avere concesso un solo punto ai francesi nei primi 6’ dell’ultimo quarto.

Partenza lenta. I padroni di casa provano immediatamente a imprimere il loro ritmo alla partita. La difesa sassarese funziona a singhiozzo, l’attacco fa il possibile ma dopo 4 minuti le invenzioni di Watson e Hanlan hanno già portato Le Mans a +6 (12-6). La Dinamo sfrutta il tiro da fuori di Sacchetti e Bell per stare a galla, poi Pasquini inserisce Lawal e Lighty al posto di Lydeka e Devecchi per provare a trovare le contromisure in difesa. Nel giro di un minuto il quintetto di partenza è tutto seduto in panchina, ma al di là dell’energia messa da Lighty la situazione resta complicata, con Pearson trova la tripla del 19-11. Poi Lawal inizia a prendere giri (6 punti in 2’), Stipcevic va a segno da oltre l’arco e un paio di buone difese permettono agli uomini in maglia verde di chiudere il primo periodo sul 21-18. Stipcevic e Lighty accorciano subito sino al 24-22, ma bloccare gli uno contro uno avversari continua a essere un problema per la Dinamo, che riesce comunque a limitare anche i danni per l’antisportivo fischiato a Lacey e il fallo in attacco di Savanovic (29-22 a 6’22”). Le mani dei sassaresi restano piuttosto fredde e dopo un canestro concesso in transizione Pasquini si decide a chiedere un timeout.

Pazienza e cinismo. Lacey sblocca una brutta situazione con una tripla “inventata”, Lighty innesca Lydeka e in poco più di 2’ si passa dal 31-24 al 31-29. La partita potrebbe anche essere “girata” ma Sacchetti litiga malamente col ferro e sbaglia tre tiri di fila e a metà gara i padroni di casa sono a +5 (35-30). Al rientro in campo i francesi accelerano subito con Hanlan, ma dal 37-30 (virtualmente -9 per Le Mans) la Dinamo risale immediatamente con un break di 8-0 firmato da D’Ercole, Lawal e Savanovic e a 7’32” dalla terza sirena è per la prima volta avanti, 37-38. Coach Menard chiede timeout, ma Savanovic diventa il perno del gioco e colpisce altre due volte: a 4’ la Dinamo è avanti 43-44. Lawal commette il suo terzo fallo ma è ancora un tiro da lontano, firmato Stipcevic, a portare avanti il Banco (45-47). Le Mans barcolla ma si rialza con un break immediato di 9-0 nell’ultimo minuto: il 54-47, con la tripla sulla sirena di Yarou, riapre virtualmente la gara, ma il bello deve ancora venire.

Il capolavoro. Ora i punti di differenza sono solo 9 e Pasquini fa qualche brutto pensiero: invece la Dinamo piazza la migliore difesa di cui è capace e concede ai francesi appena un punto in 6 minuti. Lawal esce con 5 falli, ma con pazienza e freddezza, Lighty, Savanovic e Stipcevic completano l’operazione sorpasso con un break di 9-0. A 4’03”, sul 55-58 (tripla di Stipcevic), la contesa è virtualmente chiusa. Basta gestire e per farlo ci vuole testa: ecco allora la Dinamo a braccia alzate, tra le 8 regine di Champions.

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