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La gioia di Pasquini: grande gara

dall’inviato
La gioia di Pasquini: grande gara

Il coach ringrazia i suoi ragazzi, lo staff e la società: «Se siamo arrivati fin qui il merito è di tutti»

08 marzo 2017
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«È un risultato storico per noi, per il club, per la nostra gente». Federico Pasquini non sta nella pelle e prima ancora di analizzare la vittoria contro il Le Mans Sarthe passa dritto ai ringraziamenti. «Devo ringraziare la società – dice il coach della Dinamo – perché organizzando questa trasferta con un volo charter ci ha permesso di essere in Francia un giorno prima e di rientrare a Sassari già in nottata, guadagnando un giorno in vista della partita contro Milano. Questo mi fa capire con chi ho a che fare e quanto ci tengano. Dico grazie allo staff per il lavoro fisico e tattico che è stato svolto in questi mesi, e ringrazio di cuore anche i giocatori: prima di questa partita avevo detto loro che sarebbe servito uno sforzo in più da parte di tutti, e sono stato accontentato».

Una grande prova dal punto di vista mentale. È questa la chiave della vittoria? «Sicuramente sì, perché per difendere in un certo modo serve soprattutto la testa – sottolinea Pasquini –. Abbiamo concesso poco, praticamente nulla, al loro attacco, siamo stati sempre sul pezzo, sempre aggressivi ma allo stesso tempo lucidi. In fase offensiva avevamo assoluta necessità di alzare il ritmo per guadagnare qualche secondo, la differenza poi l’ha fatta il pick&roll partendo dal lato verso il centro, che ci ha consentito con i ribaltamenti di trovare tanti tiri aperti. Penso a quelli di Savanovic e D’Ercole, ma non solo».

«Ho sempre detto che questo tipo di sfide sono partite da 80 minuti – prosegue il coach ferrarese – e noi siamo stati bravissimi a interpretare al meglio entrambi i tempi. Anche fuori casa, con Le Mans che provava in tutti i modi a dettare il ritmo, non siamo mai andati fuori giri. Nel primo tempo qualche tiro è andato sul ferro ma non ci siamo mai persi d’animo. Bravi davvero».

Infine una parola sull’ultimo arrivato, David Lighty, che sembra davvero l’uomo che mancava alla Dinamo. «Lui ci da tutto quello che ci serve – conferma il coach –, sia in attacco che in difesa. È stato bravissimo, ma come lui sono stati bravi tutti gli altri». (a.si.)

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