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Dinamo a Le Mans divieto di sorpasso

di Andrea Sini
Dinamo a Le Mans divieto di sorpasso

I sassaresi partono dal +16 dell’andata e puntano ai quarti

07 marzo 2017
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SASSARI. Tenere il passo senza farsi sorpassare, controllare il ritmo e affrontare con grande attenzione le curve pericolose. La Dinamo scende in campo a Le Mans, città famosa in tutto il mondo per le corse automobilistiche, ma stavolta l’imperativo è evitare che si vada a tutto gas.

La posta in palio. Alle 18,30 all’Antares, un’arena polivalente da 6 mila post, va in scena la seconda parte di un confronto lungo 80 minuti che, a metà del percorso, vede la Dinamo avanti di 16 punti. La missione di capitan Devecchi e compagni è quella di staccare un pass per gli ottavi di finale, in programma il 21-22 marzo e il 28-29, con scontri da definire sulla base di un sorteggio.

Niente scherzi. «Non vogliamo un’altra Nymburk», ha detto Gani Lawal subito dopo il match dell’andata, e a lui si sono accodati un po’ tutti. Il riferimento è chiaro: nel turno precedente i sassaresi furono capaci di surclassare il Cez in gara1 (+21), per poi dilapidare tutto il vantaggio in Boemia: scivolati sul -31 a un paio di minuti dalla sirena, i sassaresi furono capaci di ribaltare ancora una volta tutto con un finale di gara entusiasmante, culminato con i tiri liberi della vittoria siglati da Dusko Savanovic. Tutto molto bello ma, insomma, sarebbe il caso di non ripetere l’esperienza.

Controllo&solidità. Una settimana fa, sul parquet di piazzale Segni, i sassaresi hanno messo la freccia soltanto negli ultimi 6-7 minuti, dopo tre quarti abbondanti di gara estremamente equilibrati. Come molto spesso è capitato in questa stagione, la squadra di Federico Pasquini ha cambiato marcia nel momento in cui è riuscita ad aumentare l’intensità difensiva, un fattore che quasi sempre ha come diretta conseguenza una maggiore fluidità in attacco. Non a caso l’ultimo periodo del match di mercoledì scorso si è concluso 27-12 per i sassaresi, che hanno incassato complessivamente appena 63 punti. L’altro elemento che ha fatto la differenza è la solidità vicino a canestro: il Le Mans Sarthe si era presentato a Sassari forte di una media di 38 rimbalzi per gara, ben 8 in più della Dinamo, che non arriva a 30 di media. Ma in gara1 la sfida ha dato ragione a Gani Lawal e compagni che hanno vinto - seppure di poco - anche il confronto in questa statistica (32-31).

Situazione ottimale. La squadra sassarese si trova a Le Mans da domenica pomeriggio, essendo partita all’indomani della vittoria interna sulla The Flexx Pistoia di coach Esposito, rivelatasi un osso durissimo. Ieri la squadra ha svolto una doppia sessione di lavoro (pesi al mattino, allenamento nel pomeriggio sul parquet dell’Antares), intervallata dalla solita sessione di video e tattica. Questi due giorni di lavoro hanno permesso allo staff di proseguire con l’opera di “incastro” legata all’ultimo arrivato, David Lighty: l’ex giocatore dell’Aquila Trento è riuscito in appena una settimana a inserirsi negli ingranaggi del gioco biancoblù, dimostrando grande intelligenza, ma è chiaro che la questione non si ferma qui. Solo con il tempo la squadra sarà in grado di sfruttare pienamente le potenzialità di un giocatore già prezioso sia in difesa che in fase offensiva.

Sul campo di Le Mans la Dinamo non sarà sola: come guardaspalle, i giganti targati Banco di Sardegna avranno una quarantina di tifosi arrivati da Sassari sul charter organizzato dalla società. A loro si aggiungeranno con tutta probabilità, come sempre avviene sia in Italia che in giro per l’Europa, anche altri appassionati sardi residenti in Francia.

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