La Nuova Sardegna

Sport

Tutto Dinamo

Concretezza e umiltà per la Dinamo 2.0

di Andrea Sini
Concretezza e umiltà per la Dinamo 2.0

La vittoria di sabato con Pistoia conferma che il gruppo sa soffrire. Lacey in grande crescita, Lighty già protagonista

06 marzo 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il percorso verso la maturità passa anche attraverso serate non particolarmente brillanti e vittorie non indimenticabili ma comunque preziose. La marcia della Dinamo verso i playoff prosegue con la sesta vittoria interna consecutiva, che cancella il ko di Pesaro, dà continuità al successo di mercoledì contro il Le Mans Sarthe e permette alla squadra di Federico Pasquini di preparare con la dovuta serenità il match di domani in Francia.

Luci e ombre. Questi cinque mesi di campionato hanno ampiamente dimostrato che le insidie si nascondono dietro ogni gara (ieri Avellino ha perso in casa contro Varese, ultima in classifica) e c’è dunque da fare poco gli schizzinosi per una vittoria di 5 punti contro una diretta concorrente. La The Flexx era arrivata a Sassari con la prospettiva di agganciare e superare i biancoblù: il divario tra le due squadre era di appena 2 punti e anche la differenza canestri (+1 per il Banco all’andata) era minima. I sassaresi sono partiti molto bene ma hanno evidenziato molto presto problemi di tenuta mentale (7 palle perse nel primo quarto, nonostante il +9), per poi andare completamente in barca nel secondo parziale: ben 30 punti incassati e partita ribaltata. Poi dopo l’intervallo Lacey e compagni hanno messo le cose a posto prima di tutto con la difesa, per poi indirizzare il match dalla parte giusta grazie a tre triple di fila segnate in avvio di ultimo quarto. «Nei dieci minuti del secondo quarto abbiamo un po’ staccato la spina, soprattutto a livello mentale – ha commentato coach Pasquini –. Non c’è nessuna partita facile, né in Italia né in Europa, Pistoia è una squadra tosta, che ha quei punti in classifica non per caso».

L’effetto Lighty. Al di là dell’evidente calo mentale del primo tempo, ci sono da registrare diversi passi avanti nel contesto di squadra. A partire dall’ultimo innesto: David Lighty in appena due apparizioni (una in campionato, una in coppa) pur senza fare niente di sconvolgente ha praticamente già fatto dimenticare Josh Carter, del quale ha preso il posto. La chiave di tutto sta nel fatto che l’ex giocatore dell’Energia Dolomiti Trento ha già dimostrato di essere un buonissimo difensore e di essere in grado di fare tante cose in maniera più che sufficiente. Un giocatore importante a livello tattico, dunque, per una squadra che fa del gruppo la sua forza principale, e se il problema principale di Carter è l’assenza di “sostanza” e continuità, con Lighty si può già dire che la sua presenza è di ben altro spesssore.

L’asso nella manica. Se Dusko Savanovic si sta dimostrando un libro aperto dal punto di vista tecnico e del carisma, l’uomo sul quale la Dinamo sta fondando questo periodo complessivamente positivo, dopo i due mesi terribili di novembre e dicembre, è Trevor Lacey. L’ex giocatore della Vuelle Pesaro, che si era sempre mostrato utile in tutte le fasi, ma troppo evanescente in fase offensiva, dal momento in cui si è “liberato” della presenza ingombrante di Johnson Odom ha cambiato completamente registro. Classe, coraggio, concretezza: il tutto senza un briciolo di egoismo. Sabato sera, per esempio, è stato capace di segnare 20 punti tirando dal campo appena 7 volte. In una squadra umile e operaia come la Dinamo, Lacey è in questo momento insostituibile.

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative