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Il diesel della Dinamo surclassa il Le Mans

di Andrea Sini
Il diesel della Dinamo surclassa il Le Mans

Netta vittoria dei sassaresi nell’andata degli ottavi di finale

02 marzo 2017
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SASSARI. Le gare di Le Mans si vincono con la velocità, ma per andare sino in fondo serve un motore più affidabile. La Dinamo è un diesel capace di difendersi per tre quarti di gara e poi scappare via nel finale, proprio quando il rombante turbo degli avversari inizia a singhiozzare. I sassaresi di coach Pasquini vincono 79-63 il match d’andata degli ottavi di finale di Champions League al termine di un match durissimo, chiuso con uno straordinario ultimo quarto, chiuso sul 27-11. La gara comunque è solo a metà, perché martedì in Francia Devecchi e compagni dovranno difendere questi preziosi 16 punti di vantaggio. «Non vogliamo un’altra Nymburk», dice deciso Gani Lawal a fine gara, facendo riferimento al grosso rischio corso in Boemia dopo avere vinto di 22 a Sassari. Positivo l’esordio dell’ultimo acquisto, Lighty, in campo per 19’: per lui 6 punti e un’ottima presenza difensiva.

Testa e cuore. È doveroso partire dalla fine, ovvero da 10 minuti tra i più belli e intensi visti quest’anno al palazzetto: quando le due squadre entrano in campo per l’ultimo quarto il margine è di appena un punto (52-51) e i rispettivi tentativi di fuga (+7 Dinamo, +6 Le Mans Sarthe) sono evaporati presto. Pasquini affida la squadra a Savanovic, Stipcevic e Lawal (sempre in campo nell’ultimo quarto) e facendo ruotare D’Ercole, Lacey e Bell ottiene un pauroso aumento dell’intesità difensiva. Un break di 6-0 scava il primo margine (60-56), la Dinamo prende in mano l’inerzia della gara e con Lawal e Bell, appena rientrato, piazza un’altra spintarella (64-56 a 5’01” dalla fine). Il coach ospite chiede timeout ma la Dinamo gioca con la bava alla bocca: Stipcevic regala un cioccolatino “no look” a Lawal che schiaccia, Bell e Savanovic colpiscono da oltre l'arco dei tre punti e il palazzetto esplode. Le Mans smuove il punteggio, ma Lawal è scatenato e su altra invenzione di Stipcevic va a schiacciare il +18 (78-60 a 1’18”). Uno stremato Savanovic suggella dalla lunetta il 79-63 finale, con i quattromila del palazzetto che si alzano in piedi ad applaudirlo.

Un match complicato. I primi tre quarti, come detto, sono stati tutt’altro che una passeggiata. Pasquini conferma il quintetto con Bell, Lacey, Devecchi, Sacchetti e Lydeka, e attende appena 7' prima di gettare nella mischia David Lighty. L'approccio difensivo dei sassaresi è eccellente (2'55” senza subire canestro), con Lydeka e Devecchi che duettano alla grande in attacco e confezionano il break di 9-2. I francesi hanno nel loro dna la corsa e la Dinamo fa l’errore di farsi coinvolgere nella bagarre: il risultato sono attacchi troppo precipitosi e difese fuori ritmo che consentono agli ospiti di mettere la freccia con Jeguete (12-14), prima che Lighty e Stipcevic permettano al Banco di arrivare alla prima sirena sul +2 (16-14). La Dinamo prova a chiudersi sotto ma i grigioarancio sono bravi a scaricare sull’angolo, dove Hanlan inizia a bombardare da 3 punti, con Pearson che inventa il +6 (18-22). I sassaresi si aggrappano a Lawal ma la terza tripla in serie di Hanlan riporta i francesi a +5 (20-25 a 6'35” dal riposo. Il coach del Banco rivoluziona il quintetto con tre cambi e finalmente arrivano un paio di buone difese: Savanovic e Bell confezionano un break di 11-2 (31-27), ma la gara resta in equilibrio grazie al dinamismo dei francesi. Lacey allunga con una tripla (36-30) ma alla sirena di metà gara il vantaggio è di appena 4 punti. Hanlan prosegue il suo bombardamento (4/4 da 3), la Dinamo prova a giocare sotto con Lydeka, poi Devecchi infila la tripla e si resta in costante equilibrio con piccoli strattoni (dal 36-32 al 40-35, sino al 43-44 di metà quarto). Stipcevic e Lawal iniziano a intendersi, ma una tripla di Konate manda i francesi ancora a +5 (46-51) a 1’20” da fine periodo. A rimettere a posto le cose è Stipcevic (tripla e canestro sulla sirena). Alla terza sirena la Dinao è a +1 (52-51), ma il bello deve ancora venire. Martedì a Le Mans ci sarà ancora da correre, ma questa Dinamo, che partirà con 16 lunghezze di vantaggio, sa già di avere il motore e la tenuta di strada che servono in questo tipo di gare.

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