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«Ripartiamo da quel primo quarto»

dall’inviato
«Ripartiamo da quel primo quarto»

Il play David Bell: «Ottimo avvio, ma non siamo stati capaci di cambiare passo»

28 febbraio 2017
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PESARO. «Dobbiamo ripartire dal primo quarto di Pesaro, da quell’atteggiamento e da quella aggressività. Anche perché gli impegni sono pressanti e non possiamo fermarci troppo a recriminare».

David Bell si scrolla di dosso la sconfitta di domenica sera all’Adriatic Arena e prova a guardare avanti. «Andiamo immediatamente ad affrontare questa nuova sfida importante in Champions League alla quale teniamo molto – dice il numero 5 della Dinamo, che a Pesaro ha giocato una gara tra luci e ombre –. Veniamo da quella strana partita di Nymburk, dove siamo sprofondati a meno 31 ma nel finale abbiamo avuto la forza di recuperare e passare il turno. Credo che possiamo farcela anche stavolta, ma come nel turno precedente sarà fondamentale sfruttare il fattore campo».

Tornando al match di domenica pomeriggio, sul campo della Consultinvest di coach Bucchi la Dinamo ha giocato una partita dai due volti. «Siamo partiti nel modo giusto, abbiamo giocato il primo quarto esattamente come l’avevamo preparato – spiega Bell –. Solo che poi il match è salito di tono perché i nostri avversari hanno reagito, mentre noi non siamo riusciti a cambiare passo, siamo rimasti allo stesso livello di intensità. Non solo, abbiamo anche perso energia».

Tra cali di tensione, repentine accelerazioni di entrambe le squadre, e le “lune” di una delle terne arbitrali più scadenti in circolazione, la partita è andata avanti in maniera assai poco fluida. «Sì, è stata una partita strana, da un certo punto di vista, molto spezzettata e con tantissimi tiri liberi – sottolinea il play americano, autore di 9 punti con 3/8 al tiro –. Loro non hanno mai mollato e ci aspettavamo una reazione, ma da metà gara in poi il match ha vissuto di piccole spallate. Poca lucidità? Non lo so, e non so se eventualmente sia legata agli ultimi impegni. Secondo me fisicamente abbiamo recuperato abbastanza bene. La verità è che Pesaro ci ha messo più energia, un po’ perché giocava in casa e un po’ perché deve salvarsi. E noi non ci siamo fatti trovare pronti». (a.si.)

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