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«La sconfitta più bella della nostra carriera...»

dall’inviato
«La sconfitta più bella della nostra carriera...»

Gioia incontenibile negli spogliatoi. Savanovic: «Da soli non si va avanti, che grande gruppo»

22 febbraio 2017
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La festa a centrocampo, con dieci giocatori indemoniati che saltano e si abbracciano, per la sconfitta più dolce di sempre. I biancoblù, in maglia verde, a fine gara, fanno esplodere la loro gioia. «Ho perso tante partite in vita mia ma non ho mai festeggiato così tanto – dice Dusko Savanovic, grande eroe di Nymburk –. Eravamo stanchi ma all’inizio è stato soprattutto un problema mentale, abbiamo pensato troppo. Cancellare la Final Eight e la partita dell’andata dalla mente non è stato facile. Se avessimo giocato come negli ultimi 3 minuti avremmo vinto di 22». Cosa è successo, dunque, in quel finale rovente? «È successo tutto quello che poteva succedere – sorride il giocatore serbo –. Eravamo sotto di 9 rispetto alla qualificazione e in fondo non erano così tanti punti. Tutto si è concentrato in quei minuti, abbiamo cercato di mettere in campo tutto quello che avevamo e l’abbiamo portata a casa. Abbiamo meritato, alla fine, fortuna o non fortuna. Le mie giocate?Dusko non è un robot, la squadra ha creduto in me, ho fatto qualche tiro ma tutti abbiamo fatto grandi cose. Sento la responsabilità e questo mi piace, sono contento di poter essere un riferimento, ma a volte posso fare buone cose e altre volte no. Per vincere serve un grande gruppo e noi lo siamo, grazie al coach e a tutto lo staff».

Trevor Lacey è ancora incredulo. «Che grande cuore, e che grande spirito di squadra – dice l’americano –. I miei tiri? Ora tutti parlano di quelli e dei canestri di Dusko, ma quello che hanno fatto Devecchi e Lydeka nel finale di partita è strepitoso. Sono davvero felice, per me sarà una sconfitta...indimentcabile».

«Una cosa del genere in carriera e non mi era mai successa, perdere ed essere felici è strano – dice Brian Sacchetti –. Ci abbiamo davvero creduto sempre, anche quando siamo affondati. Loro a un certo punto volavano, non possiamo nascondere di avere patito la tre giorni di Rimini, due giorni fa ci stavamo giocando una finale di Coppa Italia, la fatica insomma c’era. Poi siamo andati sotto di 30 e ci siamo detti che dovevamo sputare sangue, non potevamo lasciarla andare. Loro forse hanno avuto un piccolo calo, hanno sbagliato tre tiri di fila, poi sono arrivate le triple di Lacey e Bell e il grande canestro di Jack. Ci siamo detti: dai che ce la facciamo, e poi Dusko ha fatto il resto...».

Capitan Jack Devecchi è stremato. «Avremmo dovuto pensare meno al +22 dell’andata, ma loro viaggiavamo davvero a mille all’ora – dice il capitano –. Siamo stati bravi a crederci e a non mollare. È davvero una sconfitta bellissima». (a.si.)

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