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Torti arbitrali, il Cagliari alza la voce

di Roberto Muretto
Torti arbitrali, il Cagliari alza la voce

Mister Rastelli non ha gradito le decisioni di Massa: «Errori che ci penalizzano». Anche il presidente Giulini è inquieto

21 febbraio 2017
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INVIATO A GENOVA. Resta il sapore amaro nella bocca del Cagliari per il gol regolare annullato a Ibarbo e per il fallo di mano di Pavlovic su una giocata di Borriello, che poteva essere sanzionato col rigore. Torti duri da digerire, che privano i rossoblù di due punti preziosi e soprattutto di una vittoria in trasferta che manca da un’eternità.Il tecnico Rastelli non ha gradito e ha parlato di decisioni penalizzanti. Anche il patron Giulini era di pessimo umore, soprattutto dopo aver rivisto in tv le azioni incriminate e avere avuto la conferma delle sensazioni provate allo stadio.

Segnali. Tutti utili, nessuno intoccabile. E’ più o meno questo il messaggio che il timoniere della barca rossoblù ha mandato ai giocatori. Le scelte fatte domenica non se le aspettava nessuno e se la prestazione non fosse stata positiva, chissà che cosa si sarebbe detto. I fatti hanno dato ragione al tecnico, che ha modellato il Cagliari per neutralizzare i punti di forza della squadra di Giampaolo. Ha avuto il coraggio di gettare nella mischia Ionita e Padoin (il primo non giocava 90’ da cinque mesi, il secondo da oltre un mese), aumentando il peso (nel vero senso del termine) della squadra, ma soprattutto puntando sullo spirito agonistico che al moldavo e all’ex Juventus non mancano.

Riscatto. Mauricio Isla è stato messo più volte sul banco degli imputati. Non solo, si è addirittura parlato di un suo possibile addio a gennaio. Si sono rivelate chiacchiere senza fondamento perché il Cagliari non ha mai pensato di cedere il cileno, sul quale la scorsa estate ha fatto un investimento cospicuo. Il difensore-centrocampista ha capito di avere la fiducia del mister e del club e ha cominciato il nuovo anno con un piglio diverso. E’ cresciuto sul piano fisico, si è integrato meglio negli schemi della squadra, fino a raggiungere una condizione di forma importante. Già contro la Juventus aveva fatto vedere di essere in crescita, si è ripetuto a Genova. Con la Samp è stato il migliore in campo, ha segnato un gran gol (in serie A non andava a bersaglio dal 2011), dimostrando adattamento a più ruoli e grande spirito di sacrificio. Magari ci ha messo un po’ di tempo a carburare ma in questo finale di stagione sarà una freccia in più.

Samba 1. Quanto sia importante Joao Pedro per il Cagliari lo si è visto a “Marassi”. Quando ha il pallone tra i piedi può accendere la luce da un momento all’altro. Ma quello che colpisce è lo spirito di sacrificio di questo ragazzo, che in un anno ha fatto il salto di qualità. Se prima in fase di non possesso era quasi un “peso”, ora pressa, rincorre l’avversario, vince i contrasti, riparte e se c’è da usare le maniere forti non si tira indietro. Genio in fase di possesso, gladiatore se la palla ce l’hanno gli avversari. Rastelli può essere orgoglioso, se Joao è cresciuto così tanto, molto del merito è suo.

Samba 2. Finora era rimasto seduto in panchina. Rafael stava facendo bene. Ha avuto coraggio Rastelli ha dare fiducia a Gabriel. Lo ha fatto in una partita delicata e ha avuto risposte positive. Il portiere brasiliano si è distinto per freddezza e attenzione. E’ stato chiamato in causa due volte ed ha risposto alla grande, soprattutto su una conclusione velenosa di Quagliarella. Gabriel è in prestito dal Milan, a Rafael è stato rinnovato il contratto fino al 2018 e a fine stagione tornerà Cragno dal prestito al Benevento. C’è tempo per riflettere ma da Milano rimbalza la voce che la società rossoblù è intenzionata a chiedere ai rossoneri il rinnovo del prestito di Gabriel. Per ora è solo un’idea.

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