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Sprint della Dinamo, adesso Brescia

di Andrea Sini
Sprint della Dinamo, adesso Brescia

I sassaresi battono Avellino al termine di una gara risolta all’ultimo giro di lancetta e approdano in semifinale

18 febbraio 2017
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INVIATO A RIMINI. Rosa di coraggio, di faccia tosta, di gioia. Chi sa soffrire sa anche vincere: la Dinamo in versione Giro d’Italia porta a casa allo sprint, 68-69, la prima semitappa della Final Eight 2017. Sul parquet della fiera di Rimini la squadra di Federico Pasquini mette in mostra il meglio del proprio carattere ed elimina la Sidigas Avellino, una delle più serie pretendenti alla vittoria finale. Stasera in semifinale la sfida con la Leonessa Brescia.

Vittoria capolavoro. Mezzo canestro, soltanto mezzo canestro, che fa una differenza pazzesca e pesa molto di più del break iniziale degli irpini, capaci di partire a razzo (9-0) e di toccare un massimo vantaggio di 12 punti (34-22) a metà secondo quarto. La Dinamo ha stretto i denti, ha continuato a lavorare con pazienza e non appena l’arma del tiro da fuori ha iniziato a funzionare ha preso in mano la partita con un break di 6-24 a cavallo del riposo. E poi, in un finale infuocato, non ha mai abbassato la testa, segnando il canestro della vittoria a 43” dalla sirena con Stipcevic, resistendo sino alla fine.

Un impatto tremendo. David Logan, nuovo acquisto avellinese, si materializza a bordo campo, ma in abiti borghesi. L’avvio è durissimo: l’attacco fa fatica a costruire qualcosa di buono e dall’altra parte Thomas fa ammattire la difesa “rosa”. Dopo appena 2’25” Pasquini è costretto a chiedere un timeout con il tabellone che segna 9-0 per gli irpini. Lacey spezza l’incantesimo con una tripla, Ragland risponde con la stessa moneta ma il motore del Banco si è finalmente acceso. Stipcevic e Lawal rilevano Devecchi e Lydeka, la difesa inizia a mordere e Sacchetti dalla lunetta fa 14-9. Le percentuali al tiro della Scandone restano però altissime, mentre gli uomini in rosa pasticciano troppo. Alla prima sirena il Banco arriva in grande affanno (22-13), con tanti rebus da risolvere. Pasquini si aggrappa al gioco in post di Savanovic, ma intanto la squadra di Sacripanti trova secondi tiri pesantissimi mentre Carter e compagni dai 6,75 prendono solo ferri: al 12’ il divario è salito a 12 punti (29-17), e nonostante i segnali di ripresa si arriva al 34-22.

Il risveglio. Alla Dinamo basta che il canestro si stappi per un attimo per riaprire il match: arrivano i canestri di Lawal e Lacey e finalmente le triple di Bell e Stipcevic: a 50” dal riposo la Dinamo è a -3 (38-35). Sacripanti chiede timeout ma con l’inerzia completamente cambiata due prodezze di Stipcevic e Lacey permettono al Banco di arrivare al riposo su un incredibile +1 (38-39), con un break di 2-14 piazzato in poco meno di 3 minuti.

La battaglia. Avellino cerca di sfruttare il gioco sotto con Fesenko, i sassaresi non si fanno intimidire e con una tripla di Sacchetti fanno 42-44. Il match si fa sempre più fisico e il punteggio ristagna, così i punti dalla lunetta di Lydeka e la tripla di Bell sono oro colato. I lupi si risvegliano dopo il timeout e dal +7 (42-49 a 5’45”) la Dinamo si ritrova sotto: Ragland e Randolph colpiscono da oltre l’arco e fanno esplodere la torcida biancoverde, l’attacco sassarese resta ancora in panne e un’altra tripla di Ragland vale il 51-49 a 2’02" dalla fine del terzo quarto. Pasquini ordina la zona e la Dinamo balza ancora al comando, presentandosi sulla dirittura finale sul +2, 54-56. Gli attacchi si bloccano ancora per oltre 2’, poi all’improvviso arrivano due triple di platino di Carter: 59-64 a 5’51”. Il timeout di Sacripanti fa ancora bene ad Avellino, che risponde con un break di 7-0 firmato da Thomas e Leunen: a 4’02" dalla fine gli irpini sono ancora avanti 66-64. Il Banco si rimette in pista con Lacey (66-67), e ha anche le “palle” tenere botta dopo un fallo tecnico fischiato a Sacchetti. A 43” dalla fine Stipcevic inventa il canestro del 68-69, la Dinamo difende alla grande ma Bell fallisce il canestro della staffa a 3’85”. L’ultima palla è per Avellino, ma la difesa si chiude su Ragland e la palla che finisce sul ferro. La prima volata in rosa è vincente, avanti così.

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