La Nuova Sardegna

Sport

Tutto Dinamo

Al PalaFiera quasi una “reunion” sassarese

Al PalaFiera quasi una “reunion” sassarese

Meo Sacchetti con Brindisi, Sanders con Milano, Diener con l’Orlandina. E gli auguri di Brooks e Lawal

17 febbraio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Tantissimi volti noti, tanti vecchi compagni di viaggio. La quattro giorni riminese mette insieme il meglio del campionato di serie A e permette alla Dinamo di rincontrare tanti ex. Quasi una “reunion” in salsa biancoblù. A Rimini non ci sarà solo Marques Green, che stasera sfiderà il Banco con la maglia di Avellino. Tra gli ex giocatori della Dinamo non giocherà ma potrebbe comparire in borghese David Logan, gli ultimi due anni a Sassari, che ha appena firmato proprio con la Sidigas. Alla fase finale della Coppa Italia sono presenti anche Rakim Sanders, uno degli eroi del triplete, ora in maglia rossa griffata Armani, che ieri si è ritrovato di fronte il suo ex allenatore, Meo Sacchetti, attuale guida di Brindisi; e poi ancora Drake Diener, che ieri è sceso in campo con la sua Betaland Capo d’Orlando.

In questo intreccio di vecchi amici, Shane Lawal fa fatica a schierarsi. Il centro nigeriano, ora in forza al Barcellona ma infortunato dalla scorsa estate, vuole restare neutrale. Sanders, Logan (anche se non giocherà) e il suo omonimo Lawal sono i giocatori che seguirà con più attenzione. «Non chiedetemi per chi farò il tifo, avrò solo un occhio di riguardo per Rakim, Dave, e Gani. Faccio un grande in bocca al lupo a tutti i miei ex compagni di viaggio».

Sempre dalla Spagna, ma da Malaga, dove si prepara a giocare la Copa del Rey, anche Jeff Brooks fa gli auguri alla sua ex squadra, con la quale due stagioni fa ha vinto scudetto, coppa Italia e supercoppa. «Buona Final Eight alla Dinamo – dice l’ala americana –, sono certo che sono tutti carichissimi e pronti. Il mio ricordo delle Final Eight e della Coppa Italia vinta nel 2015 in realtà mi porta a un momento precedente alla competizione. Ed è il mio grande ricordo, impresso nella mia mente per sempre, parte fondamentale di quella esperienza grandiosa: il momento in cui ho sentito il pubblico tifare per me quando ho giocato la mia prima gara di rientro da due mesi di stop obbligato nella sfida contro Roma. Soltanto sentire l’emozione e il supporto di tutti mi fece sentire come che stessi camminando sospeso nell’aria. Le Final Eight – conclude Brooks – sono state la ciliegina sulla torta per me. Sentivo che eravamo una squadra, tutti carichi e pieni di voglia di vincerla. Siamo andati in campo e abbiamo fatto l’impresa ». (a.si.)

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative