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Pasquini: «Siamo decisi a giocare tre partite Conteranno i dettagli»

di Antonello Palmas
Pasquini: «Siamo decisi a giocare tre partite Conteranno i dettagli»

SASSARI. «Parto con l’idea che giocherò tre partite: io sono fatto così». Non si preclude nessun obiettivo, Federico Pasquini, che parla a ruota libera dell’avventura che attende la sua Dinamo nelle...

16 febbraio 2017
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SASSARI. «Parto con l’idea che giocherò tre partite: io sono fatto così». Non si preclude nessun obiettivo, Federico Pasquini, che parla a ruota libera dell’avventura che attende la sua Dinamo nelle F8 di Coppa Italia. «Una componente bella di queste manifestazioni – dice il coach dei sassaresi – è che non sai mai che tipo di emotività provi in situazioni nelle quali sai che tutto il mondo della pallacanestro che conta ti sta guardando. Ma è la fase del piccolo dettaglio a fare la differenza: queste gare hanno la caratteristica che ogni errore vale doppio e così un tuffo per recuperare una palla o un tagliafuori ben fatto possono decidere le sorti di gare senza un domani».

Forse sarebbe stato meglio un abbinamento diverso? «No, quando giochi una Final Eight devi ragionare in maniera diversa: se io dicessi che avrei preferito non trovare subito Avellino, darei un segnale di debolezza. Io invece prendo l’aereo con l’idea di giocare tre partite. Dobbiamo capire che se vogliamo vincere la coppa dobbiamo battere tre avversarie di alto livello. Quindi: va bene Avellino, prepariamoci a una partita interessante».

Sugli avversari l’allenatore ha parole di grande stima: «Di Avellino la conosciamo perfettamente caratteristiche dei singoli e valore. E ci concentriamo sui particolari che poi diventano determinanti in qui momenti in cui la palla pesa di più. Loro hanno avuto da subito un rendimento molto costante, sfruttando l’equilibrio raggiunto lo scorso anno. Sono stati bravi a non sprecare troppe energie nel paio di settimane in cui hanno avuto un periodo basso, da cui sono venuti fuori bene. Il fatto che hanno passato subito il turno di Champions e che sono lassù dall’inizio del campionato fa capire che tipo di squadra andremo ad affrontare».

Sassari è la piazza che meglio ha fatto nelle ultime cinque edizioni, vincendone due e partecipando a tutte, unica insieme a Milano: Pasquini ricorda come i due successi dipesero proprio da quei dettagli su cui tanto insiste. Per quanto riguarda gli aspetti tattici, il coach ferrarese afferma che la Scandone ha sì dei punti di forza in alcuni uomini chiave (ad esempio nei pick&roll Ragland-Fesenko o Green-Fesenko) ma crede che «Avellino ha fatto le migliori partite contro avversari fortissimi quando è riuscita a far leva sull’apporto di altri di cui si parla meno, come Thomas, Randolph e Leunen, ma anche Obasohan. Ecco, quel quid in più lo possiamo ottenere lavorando su di loro».

E Sassari su chi fa leva? «Abbiamo elementi esperti, ma solo se saremo squadra andremo avanti, se no torneremo a casa subito. Abbiamo un’età media abbastanza alta, ma credo che anche i giovani abbiano la forma mentis per questo genere di impegni». E sul fatto che agli irpini mancherà Cusin, Pasquini non si scompone: hanno un roster profondo e l’utilizzo di uno forte come Zerini è una garanzia, a livello difensivo cambia poco nell’assetto». Banco in rosa shocking: «Un’iniziativa che facciamo molto volentieri, il Giro è un avvenimento importante per l’isola. Sarà bello vedere la reazione della gente, ma d’altronde la Dinamo non è più una realtà solo sassarese».

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