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È una Dinamo sempre più compatta

di Andrea Sini
È una Dinamo sempre più compatta

La vittoria di domenica contro Cantù rispecchia i ruoli e gli equilibri all’interno del gruppo guidato da coach Pasquini

14 febbraio 2017
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SASSARI. Tre stoccatori e un gruppo che si muove compatto verso un unico obiettivo, senza primedonne ma con una gran voglia di darsi una mano. Dopo la bella vittoria sulla Red October Cantù gli uomini da prima pagina sono Rok Stipcevic, Dusko Savanovic e David Bell, ma per la Dinamo che si prepara a salpare per la Final Eight di Coppa Italia la buona notizia è che la coesione tra tutti gli elementi del roster migliora di partita in partita. La sesta vittoria nelle ultime sette partite di campionato, che sommata alla Champions League fa il totale niente male di dieci successi nelle ultime dodici uscite, da Natale in poi.

The chemistry. La “famosa” chimica di squadra, tanto inseguita e invocata dagli allenatori, oggi in casa biancoblù è una realtà. Se nello spogliatoio le cose sono andate benissimo sin dal ritiro e i rapporti non si sono incrinati neppure nell’autunno nero del Banco, in campo la questione è più complicata: un gruppo in gran parte nuovo, con un’impostazione di gioco completamente diversa rispetto al passato, ha avuto bisogno di alcuni mesi di lavoro per aggiustare gli automatismi e stabilire ruoli e leadership. E nel momento di maggiore difficoltà, a metà dicembre, la strigliata della società, l’intervento sul mercato e il chiarimento interno hanno fatto sì che il trend si invertisse, permettendo finalmente alla squadra di passare all’incasso.

Gli equilibri. Il match di domenica mattina rappresenta la cartina di tornasole di questo momento positivo della squadra guidata da Federico Pasquini, sia a livello di singoli che di gruppo. Lo scout, in primis, fotografa in maniera perfetta ruoli ed equilibri del gruppo dal punto di vista tecnico: Bell (17 punti), Stipcevic (17) e Savanovic (16) sono i principali stoccatori, gli uomini ai quali affidare la palla in qualsiasi momento, ben sapendo che anche quando il cronometro sta per morire può arrivare una giocata risolutrice. Lacey (10 punti, 3 rimbalzi e 6 assist) è mister “so far tutto”, capace di inventare un canestro di puro talento ma anche di dare un indirizzo alle partite senza prendere tanti tiri. Tau Lydeka (7 punti e 6 rimbalzi) è il boscaiolo da area colorata, ruvido e generoso, che al contrario di quanto si potrebbe pensare è anche fondamentale a livello tattico, sia in attacco che in difesa. Gani Lawal è il centro atletico e dinamico che, quando non si incupisce, sa dominare sotto le plance, intimidire i tiratori avversari e fare canestro. Il trio italiano Devecchi-Sacchetti-D’Ercole domenica ha dato un contributo fondamentale pur avendo prodotto due soli tiri e nessun punto: questo evento abbastanza raro (Sacchetti, in particolare, è in grado di andare facilmente in doppia cifra) dimostra che egoismo è una parola sconosciuta in questo gruppo, dove peraltro sia Devecchi che Sacchetti sono ormai in quintetto base da parecchio tempo. Resta ancora troppo impalpabile la presenza di Josh Carter, arrivato per ricoprire un ruolo da star e che – pur sacrificandosi con umiltà anche in difesa – sta rendendo molto al di sotto delle attese. Renderlo più produttivo e utile a livello offensivo è la nuova sfida di Federico Pasquini.

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