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«Il Benetutti sogna la promozione»

«Il Benetutti sogna la promozione»

La Seconda ai raggi X. L’attaccante Antonio Lai ci crede: «Forse è l’anno giusto»

02 febbraio 2017
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SASSARI. Il duello al vertice s'infiamma nel girone G di Seconda categoria. A contendersi il primato sono Benetutti e Bottidda che si rincorrono, si superano e spesso condividono la leadership. Al 3-0 firmato dal Bottidda sulla Lulese i benetuttesi hanno risposto con forza, rifilando 6 reti al Tuttavista e tra i marcatori non poteva mancare il bomber Antonio Lai, autore di una doppietta per un bottino personale arrivato a quota 12. «Sono il capocannoniere ma nella nostra squadra si va in gol un po' tutti, anche i difensori centrali - dice l'attaccante -. Domenica scorsa hanno segnato anche due ragazzi del '99, Domenico Serra e Cristian Cortes. Siamo una squadra giovane, con l'eccezione del capitano Angelo Lai che è ormai negli "anta" ma a centrocampo offre sempre un contributo importante. Il dato più importante e significativo è che siamo tutti di Benetutti, solo tre giocatori arrivano da Nuoro e Nule».

Da due decenni la squadra naviga in Seconda e il sogno, sempre infranto, di tornare in Prima in questa stagione si rafforza sempre più. «Il gruppo è più o meno lo stesso del campionato scorso - afferma Lai - e l'affiatamento è un vantaggio. Sentiamo che questa può essere l'annata giusta per centrare una promozione attesa da troppo tempo. Certo non sarà facile perchè non c'è solo il Bottidda sulla strada del successo ma anche l'Atletico Bono, secondo me la vera favorita. Tra tre turni - prosegue il bomber - sarà scontro diretto e ne sapremo di più, intanto diamo corpo al progetto iniziato un anno fa con il tecnico Alberto Ghirra, che ci ha visto chiudere al terzo posto e mancare il salto di categoria per un solo punto. L'obiettivo è migliorare quel piazzamento».

Non era scontato confermarsi nelle prime posizioni. «Questo campionato è più tosto del precedente e con le squadre goceanine - sottolinea la punta benetuttese - molto più agguerrite. Saranno gli scontri diretti a fare la differenza e in certe sfide gli stimoli contano più della classifica».

Sandra Usai

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