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La Dinamo non si ferma più Reggio Emilia al tappeto

di Andrea Sini
La Dinamo non si ferma più Reggio Emilia al tappeto

I biancoblù centrano la quinta vittoria di fila in campionato e restano soli al quarto posto Primo tempo complicato, poi i biancoblù risalgono dal -10 con un secondo tempo da favola

30 gennaio 2017
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SASSARI. Il carattere per rimettere in piedi una partita che si stava mettendo male, la sicurezza per tirare dritto sino alla fine uccidendo il match con l’ennesima grande prova di squadra. La Dinamo non si ferma e fa fuori la Grissin Bon Reggio Emilia (priva di Aradori e Gentile) 82-72 nel posticipo della seconda giornata della serie A.

Momento d’oro. Quinta vittoria di fila in campionato, l’ottava nelle ultime 9 partite compresa la Champions league; complessivamente il settimo successo di fila sul parquet di piazzale Segni. La squadra di Federico Pasquini, in forma smagliante anche a livello fisico, supera in classifica proprio gli emiliani e si issa al quarto posto in solitudine, ribaltando anche la differenza canestri dell’andata.

La chiave del match. I biancoblù vincono ancora una volta grazie alla coesione del gruppo, ma a fare la differenza nel secondo tempo (chiuso 48-30 per il Banco) è la mossa tattica di Pasquini, che punta su un quintetto con tre piccoli e affida uno scatenato Della Valle (17 punti a metà gara) alle cure di un cagnaccio come Stipcevic. Su queste basi, e sulle tre triple di Bell nel terzo quarto, poggia la grande seconda parte di gara dei sassaresi, capaci di risalire dal -10.

Un avvio durissimo. Pasquini conferma il quintetto ormai abituale con Bell, Lacey, Devecchi, Sacchetti e Lydeka. L’intensità del match è subito altissima, Cervi si presenta con tre stoppate di fila ma anche la difesa sassarese non scherza. Al 5’ il punteggio è ancora inchiodato sul 4-4, poi la Grissin Bon si allontana da canestro e allunga con Della Valle e Needham (6-13). Devecchi ha già due falli, Pasquini fa un triplo cambio e la coppia Carter-Lydeka permette ai biancoblù di risalire sul 14-15. La difesa sassarese si fa feroce, D’Ercole e Lawal allungano il break sino al 9-0 (18-15) e alla prima sirena il Banco è avanti 18-17. Il nuovo acquisto emiliano, il lungo Reynolds, fa vedere i sorci verdi a Lawal e con la tripla di Della Valle Reggio è immediatamente a +6 (20-26) con un break di 2-11. Pasquini ferma tutto per parlare con i suoi ma l’attacco continua a soffrire da morire. Savanovic dà ossigeno con un gioco da tre punti, ma Della Valle è scatenato e le sue 4 triple (due delle quali allo scadere dei 24”, una da 9 metri) mandano Reggio in orbita, 29-39. Il Banco prova a limitare i danni ma a metà gara è sotto di 8 (34-42). Al rientro in campo a fare la differenza è sempre Della Valle (39-47 al 22’). Brian Sacchetti rimette in pista la Dinamo con 5 punti di fila, e a questo punto si scatena Bell, che si presenta con la tripla del -4 (45-49 al 26’).

La svolta. Il match sale di tono sull’ennesimo fischio arbitrale contestatissimo, Pasquini si becca un fallo tecnico per proteste e la situazione si fa complicatissima. Reggio comunque ne approfitta solo in parte (47-53) e allora dopo due ottime difese arrivano le triple di Bell che regala la parità ai sassaresi a quota 53 con 3’58” da giocare. Menetti chiede timeout, ma la sua squadra non vede più il canestro e Dinamo, con grande pazienza, mette il naso avanti costruendo interamente dalla lunetta il +5 (61-56). Alla terza sirena il tabellone dice 61-58 e la gara resta durissima. Si segna poco, allora la tripla inventata da Stipcevic per il 68-62 a 6’40” dalla fine vale una tonnellata, con la difesa che tiene ancora e Savanovic che sale in cattedra: due canestri da manuale in faccia a Della Valle e un recupero lanciano la Dinamo a +8 (72-64 al 35’). Menetti chiede timeout, ma la difesa della Dinamo non molla. Stipcevic e Lacey incendiano la retina (77-65 a 2’40” dalla fine), Reggio resta in vita con un break di 7-0 (77-71 a 1’15”), poi Lacey segna alla sua maniera e a posare la pietra tombale è ancora Stipcevic, con la tripla della staffa (82-71). Vittoria, sorpasso, e chi più ne ha più ne metta.

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