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Dinamo, l’Europa passa dal Riesen

di Antonello Palmas
Dinamo, l’Europa passa dal Riesen

Oggi a Ludwigsburg la penultima gara del girone: i sassaresi non possono fare calcoli ma devono provare a vincere

17 gennaio 2017
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LUDWIGSBURG. Niente calcoli, bitte. Per centrare la qualificazione tra le migliori quinte al prossimo turno della Fiba Champions League potrebbe anche bastare vincere oggi sul difficilissimo campo del Riesen. Oppure battere la pari classifica dei tedeschi e attuale seconda, il Partizan Belgrado, nell’ultimo appuntamento del girone E in programma a Sassari. O forse no: potrebbe essere necessario superare entrambi gli ostacoli.

La Dinamo sa che nulla è deciso, che tutto è possibile, e deve fare di tutto per provare a prendersi i due punti già questa sera (ore 20) all’Mhp Arena di Ludwigsburg, contro quel Riesen che all’andata fece davvero male alla squadra di squadra di Pasquini, beffata in maniera feroce: Sassari dimostrò di essere all’altezza e sull’ultimo possesso in mano agli ospiti fece una difesa che migliore non sarebbe potuta essere. Ma a un secondo dalla fine Cotton in caduta azzeccò una tripla impossibile, scoccata fuori equilibrio, che valse il 79-80 e il successo. Cose che accadevano nella prima vita della Sardara-band, che sembrava preda della legge di Moore e, pur mettendoci del suo, sprizzava sfiga da tutti pori.

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. I teutonici hanno continuato a far bene in Europa (grazie anche all’innesto dell’ala Crawford) e sono già qualificati, anche se cercano la seconda posizione e vogliono superare la Dinamo per poi fare il tifo a favore dei sassaresi quando affronteranno i serbi. Ma soprattutto è cambiata la squadra di Pasquini, che sembra aver trovato la quadratura con un ritrovato atteggiamento positivo dal punto di vista psicologico, una difesa che finalmente funziona e di conseguenza è fonte di fiducia anche per i realizzatori. Due i nomi nuovi tra i sassaresi, quelli del combo Bell e del centro Lawal, divenuti perni del credo cestistico di Pasquini e capaci di dare equilibrio e sostanza. A Natale la svolta con il famoso ritiro gallurese nel quale i Giganti hanno ritemprato lo spirito e ritrovato di colpo tutto quello che serviva loro per rientrare nei giochi in campionato, chiudendo al sesto posto il girone di andata, qualificandosi per la Final Eight di Coppa Italia e rientrando in corsa per la qualificazione in Champions.

L’unica nota stonata la pesante sconfitta di Istanbul col Besiktas, una nevicata di canestri nel gelo di una serata cui il Banco è arrivato in maniera avventurosa, stanco e impreparato a causa dei ritardi aerei dovuti al maltempo. Troppo brutta per essere vera, e infatti in fase di presentazione coach Pasquini non ha dato troppo peso a quanto accaduto sul Bosforo, guardando avanti e a una qualificazione possibile riguardo alla quale non si possono fare previsioni, perché legata a troppe variabili e a ciò che accadrà nei prossimi due turni finali in tutti i gironi. Con il quarto posto irraggiungibile, Sassari può solo sperare di consolidare il suo attuale quinto rendendolo inattaccabile in modo da piazzarsi tra le migliori quattro, ma ha tante rivali. Inutile pensarci, occorre vincere e occorre provare a farlo già oggi senza illudersi che forse c’è una seconda chance.

A Pasquini sta balenando l’idea di reintegrare le due vittime sacrificali di questo periodo positivo, Olaseni ma soprattutto Carter. Al posto di chi? L’indiziato è Johnson Odom che ha trovato una sua dimensione da guardia ma che nell’ultima gara di campionato in casa con Torino avrebbe avuto uno scatto di nervosismo dopo un cambio. Carter ha mostrato di saper trovare stimoli solo in Europa e questo è stato il suo grande limite. Al coach la scelta se ridargli spazio proprio in una gara tanto delicata.

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