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Achenza è il più votato «Un premio al mio sport»

di Fabio Fresu
Achenza è il più votato «Un premio al mio sport»

Dopo il bronzo nel paratriathlon ai Giochi di Rio non si è più fermato «Farò mondiali e Coppa del Mondo, poi voglio il quinto titolo italiano di fila»

03 gennaio 2017
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SASSARI. Va a Giovanni Achenza, medaglia di bronzo nel triathlon alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, ex aequo con il nuotatore della Promogest Quartu Giuseppe Guttuso, il titolo di migliore atleta sardo del 2016, in base al sondaggio organizzato dalla Nuova Sardegna.

«Mi fa molto piacere – è il suo commento – soprattutto perché arriva da una testata giornalistica della Sardegna. Il mio è forse lo sport più duro fra quelli praticato dagli atleti candidati, magari hanno voluto premiare quello. O forse qualcuno ancora ricorda la mia esultanza a fine gara, con l’urlo “Viva la Sardegna, Forza Paris”.

Cosa è rimasto delle Paralimpiadi

«Un ricordo ancora molto vivo di un’esperienza bellissima. Le Olimpiadi sono solo ogni quattro anni, quindi rappresentano il culmine della carriera per ogni atleta, e se dopo esserci arrivato vinci anche una medaglia è davvero una grossa emozione».

Chiuso il 2016 nel migliore dei modi, cosa la aspetta?

«La partecipazione alle tappe della Coppa del Mondo, una delle quali si svolgerà in Italia, ai primi di luglio a Iseo, in Lombardia, e anche a una prova del Vps, ossia il circuito professionistico internazionale del triathlon. Quest’anno si gareggia in Canada, Giappone e Australi. Deciderà la federazione a quale farmi andare, l’orientamento sembra sia per il Giappone. Poi i campionati mondiali, il 17 settembre a Rotterdam, in Olanda. Insomma un altro anno pieno di impegni, e mi auguro anche questo ricco di soddisfazioni».

Classe 1971, nato a Ozieri e residente ad Oschiri, ha iniziato a praticare sport solo dopo che nel 2003, ha perso l’uso delle gambe a causa di un incidente sul lavoro, che gli ha procurato una grave lesione midollare. Tre anni e mezzo dopo ha scoperto la handbike, la bicicletta dove si pedala con le mani, all’inizio da usare solo per fare delle passeggiate con la famiglia e un amico. Ma nel 2007 sono arrivate le prime competizioni, e nel 2009 il primo titolo italiano e l’ingresso in nazionale, in vista di Londra 2012.

A un mese dalla partenza però gli è stata comunicata l’esclusione dalla selezione azzurra, e per la delusione ha interrotto l’attività per diversi mesi, per poi riprendere questa volta con il paratriathlon, disciplina nata nel 2011 per adattare il triathlon (corsa, nuoto e bicicletta) anche a chi è costretto su una sedia a rotelle. Nel 2013 ha vinto il primo titolo italiano, e dopo tre anni molto intensi ha centrato la qualificazione olimpica con un quarto posto agli Europei di Lisbona.

Il resto è storia nota, con il bronzo a Rio in settembre che ha rappresentato l’unica medaglia della pattuglia sarda. E per non farsi mancare niente un mese dopo ha vinto il suo quarto titolo italiano consecutivo ai campionati di Riccione.

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