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A 2 minuti dalla fine il giovanissimo Boi fa esultare il Maristiai

A 2 minuti dalla fine il giovanissimo Boi fa esultare il Maristiai

Il Taloro Gavoi batte anche la vicecapolista Calangianus Decide il campioncino, glaciale nell’esecuzione dal dischetto

28 novembre 2016
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GAVOI. É il minuto 88' quando un ragazzino di Tertenia si ritrova trecento anime col fiato sospeso che attendono il suo tiro. Una trentina di calangianesi recitano gli scongiuti. Ma Boi non può sbagliare. Il regista del Taloro, che cresce alla grande con il nume tutelare Roberto Mele va deciso sul dischetto e trasforma in gioia un tiro secco. E' il minuto 89' e il Maristiai esplode di gioia, un bel vedere che fa bene al calcio, quello dei sacrifici, della terra battuta e del sudore.

Questo è l'epilogo di Taloro Calangianus, con i galluresi che pagano il tributo al Maristiai dopo una partita ben giocata e che forse poteva valer loro il pareggio. Gli ospiti hanno recriminato a lungo contro la condotta del direttore di gara, e contro la sorte.

Ospiti in formazione rimaneggiata ma carichi. Mossa e Senes tengono sul filo la difesa gavoese; gli urlacci di Romano Marchi riecheggeranno per tutto il primo tempo. Attacca il Calangianus, al 30' si vede il Taloro con Edoardo Sedda che calcia al volo a lato. Al 42' ancora un fischio di Demontis su atterramento di Mossa. Batte Urgias e palla altissima. I tifosi locali rumoreggiano e incitano il Taloro.

Rripresa. Il Calangianus parte e riparte con Demuro e Pulina, sempre affiancati dal mobilissimo Senes. Gli attacchi ospiti si susseguono, mister Cottu gioca la carta Bonicelli, che viene seguito come un ombra da Tusacciu, protagonista di qualche fallo di troppo non sanzionato. Al 76' reazione del Taloro con discesa di Mastio, atterrato da Riere, ammonito. Al 78' il Calangianus ci prova con con Senes ma Pinna gli sradica dai piedi una chiara palla gol. All'80' ancora una punizione per il Calangianus, non sfruttata. Sale l'incitamento dei tifosi, gli storici supportes sono sempre là a spingere il Taloro.

E quasi ad accogliere la supplica il gaucho Fasano entrato da poco si beve la difesa del Calangianus, scambia con Mele e indirizza un tiro malefico verso la porta ospite. Un difensore intercetta con la mano. Il direttore di gara è a pochi passi e fischia di rigore. Sul dischetto va Boi. Guarda Forzati che cerca di distrarlo. Il lungo attimo prima del fischio dell'arbitro, poi il tiro e il boato che si sente fino a Nuoro. E anche la seconda in classifica capitola così. Poi i minuti di recupero, lunghissimi. Ma il Taloro non molla.

Giovanni Melis

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