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Cagliari, Rastelli striglia i suoi: «Abbiamo giocato solo per sette minuti»

di Enrico Gaviano
Cagliari, Rastelli striglia i suoi: «Abbiamo giocato solo per sette minuti»

L’allenatore si autoaccusa per la sconfitta però osserva: dopo l’1-1 siamo spariti ma mica dobbiamo vincere sempre

24 ottobre 2016
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CAGLIARI. «Abbiamo giocato solo per sette minuti, e in serie A non se lo può permettere nessuno. Manco la Juventus, figuriamoci il Cagliari». Parole nette quelle di Massimo Rastelli alla fine di Cagliari-Fiorentina, terminata con una autentica dèbacle per la squadra rossoblù. «Sia chiaro – aggiunge con molta onestà il tecnico – io sono l’allenatore di questa squadra e dunque mi prendo tutte le responsabilità per questa sconfitta».

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Quello che ha colpito tutti, allo stadio e davanti ai teleschermi, è che il Cagliari dal 20’ del primo tempo è sparito letteralmente dal campo, ricomparendo solo dopo il 5-1. «C’è stato un vero e proprio black out - osserva Rastelli –, dopo l’occasione mancata da Di Gennaro per il 2-0. Non abbiamo fatto quello che dovevamo fare: lo avevo detto alla vigilia della partita, il Cagliari deve giocare da squadra per battere la Fiorentina. Ecco tutto questo non c’è stato».

Squadra scomposta, senza equilibrio insomma, anche secondo Rastelli. «Proprio così – annuisce l’allenatore rossoblù –. ci siamo allungati, non abbiamo fatto i raddoppi su di loro, facendo dunque modo che avessero gli uno contro uno vincenti. Loro poi sono stati perfetti nel capitalizzare la situazione nel primo tempo: quattro tiri e quattro gol, così è calato il sipario sulla partita».

Come spiegare tutto ciò? La smorfia di Rastelli non ha bisogno di commenti. «Direi che è difficile spiegare – sottolinea – se si è trattato di un calo fisico piuttosto che mentale. Però quello che voglio dire qui e ripetere ai miei giocatori è che anche dopo il loro 1-1 avevamo settanta minuti di gioco davanti, si poteva insomma anche pareggiare. Mica siamo obbligati a vincere sempre. Invece abbiamo sbagliato e siamo stati puniti».

L’unico dato certo è che questa squadra sa segnare, è uno dei Cagliari più prolifici nella sua storia in serie A. E anche stavolta ha fatto tre reti. «Sicuramente da salvare c’è la bella reazione dopo il loro 5-1, ma è anche difficile quanto ci sia di nostro nei due gol segnati su calcio d’angolo e quanto invece non sia imputabile alla Fiorentina che, sicuramente, un po’ ha staccato la spina. So invece che abbiamo preso sinora 19 reti, anche se la maggior parte, cioè 12 gol, li abbiamo presi contro Genoa, Juve e Fiorentina. Con questo ruolino di marcia le cose si fanno difficili, dobbiamo cercare di migliorarci nella fase difensiva».

Sui cambi, un’osservazione.«Alla fine avrei dovuto togliere Di Gennaro che era stanco – ricorda il mister – ma avevo finito i cambi, dopo l’infortunio di Salamon». Infine un applauso ai tifosi. «Questo risultato pesante mi dispiace soprattutto per il pubblico, che ha riempito lo stadio e ci ha incitati dal primo all’ultimo minuto. Per fortuna non abbiamo tempo per ripensare a questa partita visto che mercoledì scendiamo di nuovo in campo a Roma contro la Lazio».

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