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Vela, con Paolo Bua la Barcolana è senza storia

Xò, l’imbarcazione disegnata dal progettista sassarese Paolo Bua, vince da cinque edizioni consecutive la Barcolana nella categoria 9
Xò, l’imbarcazione disegnata dal progettista sassarese Paolo Bua, vince da cinque edizioni consecutive la Barcolana nella categoria 9

“Xò”, disegnata dal progettista sassarese, domina da 5 anni la categoria 9. E quattro sue imbarcazioni sono state scelte da Voile Magazine

14 ottobre 2016
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SASSARI. C'è una barca che ha vinto, per cinque volte di fila nella sua categoria, la mitica Barcolana di Trieste, dalla prima partecipazione nel 2012 sino all'edizione di quest'anno, disputata domenica scorsa 9 ottobre. Si chiama XO Racer, è nata per vincere la Barcolana ed è stata pensata e disegnata a Sassari, nello studio del progettista Paolo Bua.

La regata triestina è il più importante evento velico del Mediterraneo, una delle manifestazioni più affollate al mondo. Nel 2001, anno record, gli iscritti furono 1968. E' un fenomeno unico, in cui gareggiano velisti professionisti e semplici appassionati, a bordo di barche diverse per caratteristiche e dimensioni, suddivise in categorie in base alla lunghezza.

Nel gruppo delle barche sino ai 6,50 metri Xò Racer ha vinto sempre, sin dall'esordio. “Tutto è iniziato alla Barcolana del 2010, la mia prima partecipazione a questa fantastica regata. Partecipano migliaia di velisti, il pubblico supera le 200mila presenze”, racconta Paolo Bua “Ho fatto la regata sul First 34.7 di Gianni Faiman, all'epoca capo velaio per la Hullman, ora uno dei titolari dell'Eurosail, che ha fatto le vele per l'XO. A bordo ho conosciuto Adriano Condello e Antonio Scarpa; mi hanno commissionato una barca per vincere le future Barcolana in categoria 9.”

L'XO, battezzato Zerstoren, ha esordito nel 2012. Da allora ha sempre vinto. Paolo Bua ha partecipato all'edizione dello scorso anno e XO si è presa la soddisfazione di girare la prima boa in quinta posizione, passando davanti a Paul Cayard: “Era a bordo di Anywave, un Frers 65 piedi da regata. Noi li tallonavamo da presso, penso che non potessero accettare di averci davanti con la nostra piccola macchina da guerra, lunga meno di un terzo della loro. Hanno ritardato l’ammainata, sono andati lunghi e li abbiamo passati dall’interno.”

Era a bordo anche quest'anno? “Non ce l'ho fatta e con rammarico. Al mio posto c'era un triestino, Dino Spanghero. Sono stato al Grand Pavois sino al 6 ottobre. Dopo due settimane volevo rientrare, ho una bimba piccola e non voglio trascorrere periodi troppo lunghi lontano da casa. Sono tornato il 7 sera. Per arrivare per tempo a Trieste avrei dovuto fare salti mortali, spendendo una cifra. Sino allo scorso anno c'era un diretto con Ryan Air, adesso è tutto più complicato. Lavoro in Francia ma ho scelto di abitare in Sardegna perché, con tutti i problemi che ci sono, è un posto fantastico e si vive bene. La situazione del trasporto però è molto peggiorata, e questo è un guaio”.

Al Grand Pavois, il salone con barche in acqua più importante d'Europa, si naviga, si testano le barche e, dopo il salone, si fanno due giorni di prove in mare con giornalisti e appassionati, estratti a sorte tra il pubblico. Voile Magazine, tra le più autorevoli riviste del settore, ogni anno incorona la barca dell'anno, selezionando per il concorso le più interessanti novità. Quest'anno son state scelte 20 barche. Quattro, ed è un caso unico, le ha disegnate Paolo Bua.

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