La Nuova Sardegna

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Turno horribilis per l’isola

Si salva il San Teodoro e, in parte, l’Arzachena: per le altre solo lacrime

27 settembre 2016
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SASSARI. Giornata da dimenticare, con una sola eccezione, per le squadre sarde di serie D. Il quarto turno è stato festeggiato solo a San Teodoro, con i ragazzi di Mister Tatti che si sono presi i tre punti a spese del Città di Castello. Il resto della pattuglia si è dovuto accontentare delle briciole. Ha pareggiato l’Arzachena (che però mantiene la vetta della classifica) e si sono divise la posta la Torres e il Latte Dolce in derby ricco di gol (2-2 il risultato finale) ma disputato in un clima surreale. E’ andata peggio alla Nuorese, battuta in casa dal Flaminia al termine di una gara disastrosa, al Lanusei (2-0 per il Monterosi) e al Muravera, che si arreso al Sepolcro sotto gli occhi dei propri tifosi.

Giornata stortissima dunque che ha però fornito alcuni spunti interessanti. Il primo è sulla qualità del campionato. Dopo quattro giornate sembra di capire che il livello è abbastanza modesto, con due o tre squadre che sembrano destinate a prendere il largo e altrettante già in difficoltà. Tra le aspiranti al salto di categoria il Rieti è sicuramente la favorita numero uno per qualità tecnica, esperienza e passione. Meritano attenzione anche l’Albalonga, l’Avezzano e, tra le sarde, l’Arzachena. I galluresi sono reduci da una grande stagione e anche quest’anno sono partiti con le idee chiare e con grandi motivazioni. La società continua a tenere i piedi per terra ma è evidente che l’asticella si è alzata e l’obiettivo sono almeno i playoff.

A un campionato di medio-alta classifica punta anche la Nuorese che dopo un buon avvio (due vittorie nelle prime due partite) è stata fermata dal maltempo e, domenica, è incappata in uno stop imprevisto. I verdeazzurri sono sembrati irriconoscibili ma, quel che è peggio, a fine partita sono esplose contraddizioni che covavano nello spogliatoio e che sono più preoccupanti del passo falso dell’altro ieri. Mister Mariotti non è stato tenero con i suoi ragazzi e lo sfogo ha irritato il presidente Artedino. L’allenatore e i patron hanno due caratteri forti e l’impressione è che l’incidente sia tutt’altro che chiuso.

Malumori - fortissimi - si respirano anche a Muravera e a Lanusei. Le due squadre sapevano che avrebbero dovuto soffrire per mantenere la categoria ma le cose stanno andando peggio del previsto. Gli oglistrini sono ancora inchiodati a quota zero, con una media di 2 gol subiti a partita, e i sarrabesi non stanno molto meglio. Va detto che la sconfitta interna col San Sepolcro è immeritata ma va detto anche che risalire la classifica non sarà facile.

Tra le squadre nel limbo le due sassaresi. Il Latte Dolce ha letteralmente buttato via il derby facendosi riprendere sul 2-2 all’ultimo secondo dei 4 minuti di recupero. L’autogol di Chessa ha rovinato la festa dei supporter biancocelesti ma bisogna riconoscere che la Torres non ha rubato niente. I ragazzi di Guglielmo Bacci sono scesi in campo con una formazione largamente rimaneggiata la hanno disputato la loro miglior partita stagionale. Da segnalare il debutto di un “ragazzino” di 41 anni che si Chiama Tore Pinna e che ha avuto un peso fondamentale sul risultato. Il portiere ha confermato di non aver perso il colpo d’occhio e i riflessi tenendo in piedi la baracca anche quando tutto sembrava perduto. Sua la punizione dalla quale è nato il gol del 2-2.

Da segnalare anche la nuova, pesantissima contestazione dei tifosi sassaresi verso il presidente Daniele Piraino e i suoi pretoriani. Gli ultrà sono entrati allo stadio solo perchè il botteghino è stato gestito dal Latte Dolce e si sono sistemati alle spalle della panchina rossoblù (dove aveva preso posto il patron). Per 45 minuti è stato un ripertersi di cori, dal senso inequivocabile: tra questa dirigenza e la curva (ma non solo) i rapporti sembrano irrecuperabili. I tifosi hanno già fatto sapere che continueranno a disertare lo stadio facendo mancare un contributo importante dal punto di vista economico - e non solo - alla società. Una protesta che finora ha funzionato e che ha messo d’accorto tutte le anime della tifoseria con pochissime eccezioni. Vedremo che cosa succederà domani pomeriggio in coppa Italia e domenica con i rossoblù di nuovo in casa contro il Monterosi.

Un clima ben diverso è quello che si respira a San Teodoro. La matricola si sta comportando benissimo e, dopo aver spaventato la Torres ha portato a casa lo scalpo del Città di Castello. I galluresi si sono sistemati nelle parti alte della classifica e se è vero che il campionato è lunghissimo e anche vero che partire così aiuta e fa morale.

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