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Mignani se la gode «Ci credevamo, siamo stati premiati»

Mignani se la gode «Ci credevamo, siamo stati premiati»

L’allenatore sottolinea il carattere della sua squadra «Abbiamo cercato il gol sino alla fine, è andata bene»

26 settembre 2016
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OLBIA. Il calcio non è una scienza esatta. Il pubblico delle grandi occasioni, che ha affollato il Nespoli per la sfida con la nobile decaduta Livorno, stava già contando le recriminazioni per un pareggio a reti bianche. L'Olbia aveva però un gettone da giocare, in mano a quello stesso Mirko Miceli dal cui errore era nato il gol del pareggio-beffa in casa per 2-2 contro la Lucchese. Questa volta sulla ruota della Toscana è uscito il colpo di testa vincente. Per l'Olbia.

«Non ci siamo accontentati e siamo stati premiati - sottolinea Michele Mignani, allenatore dell'Olbia, a fine partita -. Il primo tempo abbiamo sofferto contro una squadra forte fisicamente e di grande livello, poi siamo cresciuti, abbiamo mantenuto il possesso palla e creato occasioni. Poi lo sappiamo: il calcio è così, ti può premiare o punire. Questa volta è stata premiata la nostra pazienza, il carattere, l'averci creduto fino in fondo».

Si può vincere anche al novantesimo, in una partita che per larghi tratti ha visto l'Olbia vittima delle sue stesse qualità: un fantastico fraseggio, controllo della partita ma poca concretezza in avanti. Anche se le occasioni limpide (due legni colpiti) le ha avute solo l'Olbia. La presunta sterilità offensiva è uno dei temi caldi, che Mignani respinge al mittente alla luce di una bellissima vittoria e di un equilibrio di squadra che non si può certo negare. Così come respinge al mittente l'accenno alla possibile mancanza di un uomo d'area nell'organico dei bianchi. «Per uomo d'area immagino un giocatore in grado di sfruttare le occasioni che si presentino in area di rigore, solo che a volte non ti ci fanno nemmeno entrare in area - risponde Mignani -. Io chiedo alle mie punte (Capello e Kouko i titolari, ndr) di partire larghe per aprire gli spazi. Così come chiedo al trequartista di inserirsi spesso, anche se mi rendo conto che Cossu abbia altre caratteristiche. Io cerco di sfruttare le qualità dei miei giocatori e di metterli in condizione di esprimersi al meglio».

Certo Daniele Ragatzu, subentrato a un Capello apparso in giornata no, ha dato una bella mano all'Olbia. «Si sono mossi tutti bene, secondo me, anche Ragatzu, che quando è entrato ha preso palla partendo dall'esterno per poi entrare in area - chiarisce il mister genovese -. Ha dato il suo contributo e sono soddisfatto. Godiamoci questa vittoria che ci dà ottime sensazioni e pensiamo alla prossima partita».

I tifosi apprezzano e ringraziano. Ieri hanno affollato tribune e curva, con 1600 presenze complessive sugli spalti. Da tempo a Olbia non si vedevano numeri del genere. «Vincere dà sempre gioia e grande soddisfazione - conclude Mignani -. Ma oggi fatemi salutare e ringraziare in particolare gli amici di Lunamatrona, che sono venuti a sostenerci e ci hanno portato fortuna».

Giandomenico Mele

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