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Troppa Juve per un Cagliari rassegnato

di Roberto Muretto
Troppa Juve per un Cagliari rassegnato

I bianconeri chiudono la gara già nel primo tempo, nella ripresa Storari evita che la sconfitta si trasformi in disastro

22 settembre 2016
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INVIATO A TORINO. Perdere a Torino era se non scontato, quasi. Ma al Cagliari si chiedeva quantomeno di provarci, di tenere il campo con dignità. Invece i rossoblù sono sembrati da subito molli, arrendevoli, in soggezione. Incapaci di fare due passaggi di fila. Come se fossero rassegnati a tornare a casa a mani vuote. Un atteggiamento sul quale c'è da riflettere con attenzione perché non succeda più. Ai campioni d'Italia non è sembrato vero di trovarsi di fronte un avversario così arrendevole e per loro è stato come affondare il coltello ne burro. Tutto troppo facile per la Juventus che ha messo la gara in ghiaccio in 39' con le reti di Rugani, Higuain e Dani Alves. Arrotondando con lemina nella ripresa. E il Cagliari? Ha giocato alle belle statuine, subendo una pesante lezione. Una prestazione così negativa nessuno se l'aspettava. Soprattutto dai giocatori con maggiore esperienza e personalità. Anche loro hanno fatto come li struzzi e messo la testa sotto la sabbia. Una squadra di pugili appoggiati alle corde a subire i colpi dell'avversario. Siamo daccapo: lunedì contro la Sampdoria sarà vietato fallire.

Rientri. Storari e Di Gennaro tornano al loro posto. Il portiere ha la fascia di capitano sul braccio in barba a sterili e infantili contestazioni. Standing ovation per lui dai tifosi bianconeri quando entra allo Stadium per il riscaldamento. Il centrocampista dirige il traffico in mezzo al campo. C'è anche Joao Pedro dal primo minuto per ispirare (non lo farà) la coppia d'attacco formata da Sau e Borriello. Rastelli decide di dare fiducia a Bittante in difesa, mentre è Barella il sostituto dell'infortunato Isla ma gioca a sinistra, Padoin torna dalla parte opposta. Allegri risponde col 3-5-2. In avanti Higuain e Dybala, mentre in difesa sta fuori Bonucci per fare spazio a Rugani. In campo anche Hernanes a centrocampo dove c'è la conferma di Pjanic. Dani Alves e Alex Sandro padroni delle fasce.

Soggezione. Il Cagliari non è tranquillo. Troppa paura di giocare la palla per i rossoblù contro un avversario di un'altra categoria. Nel primo tempo è un monologo bianconero. Senza alzare troppo i ritmi, la formazione di Allegri fa quello che vuole e mette i brividi a Storari ogni volta che si avvicina all'area di rigore. Sono molli le gambe dei sardi che non vincono un contrasto. Si capisce che è solo questione di tempo per sbloccare il risultato. La rete la segna Rugani che accompagna in porta una corta respinta di Storari si una girata di Higuain, che gode di una libertà eccessiva.

Colpi mortali. La Juventus un pasticcio difensivo lo commette ma Joao Pedro non ne approfitta con la porta spalancata. Ne approfitta, invece, Higuain che raddoppia su una palla persa da Padoin che lancia Pjanic verso la porta: Storari ribatte la conclusione ma l'argentino è lì e non fa sconti. Così come non fa sconti Dani Alves che può prendere in libertà la mira dal limite e mettere dentro a fil di palo. Storari è basito, non sa a che santo voltarsi, i giocatori della Juventus gli sbucano da tutte le parti.

Mosse disperate. Rastelli toglie Joao Pedro e Borriello, dentro Tachtsidis (davanti alla difesa) e Giannetti. Barella fa il trequartista, Di Gennaro si sposta sul centro sinistra. La partita ha ormai poco da dire ma bisogna evitare che finisca in goleada. Il Cagliari è più preoccupato di evitare di subire ancora che di provare a farsi vedere nell'area avversaria. La Juventus non affonda ma c'è Dybala alla disperata ricerca del primo gol stagionale, che invece trova Lemina per il 4-0. Finisce con il Cagliari in ginocchio di fronte alla Signora. E' una sconfitta che fa male.Quando si alza bandiera bianca senza lottare, non c'è nessuna giustificazione.

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