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Orgoglio Cagliari, Roma bloccata

di Roberto Muretto
Orgoglio Cagliari, Roma bloccata

I rossoblù, sotto di due reti, strappano un prezioso pareggio grazie alle reti di Borriello e Sau

29 agosto 2016
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INVIATO A CAGLIARI. Ad un certo punto il Cagliari sembrava morto. Il gol di Strootman dopo una manciata di secondi nella ripresa poteva essere il colpo del definitivo ko.

Ma il cuore, la voglia di non arrendersi questa volta ha fatto la differenza. I rossoblù si sono trasformati in undici gladiatori e spinti da un pubblico stupendo, hanno rimesso in piedi un match che ormai era da considerare perso. Prima Borriello e dopo Sau a 2’ dal novantesimo, hanno fatto esplodere di gioia il Sant’Elia. La squadra di Rastelli non ha rubato nulla portandosi a casa un punto. Ha rischiato ma ha tenuto a lungo il comando delle operazioni, concedendo il fianco alle ripartenze di una formazione di grandi giocatori. Una prova di carattere, condita da una determinazione che deve diventare l’arma in più per chi, come il Cagliari, deve conquistare la salvezza.

Rastelli cambia. Il modulo, si torna al trequartista. Alla fine l’allenatore del Cagliari decide di dare fiducia a Barella, confermando le sensazioni che si erano avute da giovedì, quando le quotazioni dell’azzurrino erano date in rialzo. La difesa torna a quattro: Isla e Murru retrocedono, Salamon sostituisce all’ultimo momento Ceppitelli che resta fuori per un fastidio muscolare. Padoin (a sinistra) e Ionita (a destra) affiancano Di Gennaro, Barella si piazza dietro Borriello e Sau. Spalletti decide di schierare la Roma col “falso nueve”, dentro Perotti, Dzeko si accomoda in panchina.

Doccia fredda. Il Cagliari si trova a inseguire in un amen. Sono passati solo 6’ quando Perotti trasforma il rigore concesso per un fallo di Isla su El Shaarawi. Il tocco del difensore rossoblù c’è e Mazzoleni, aiutato dall’arbitro di porta, non fa sconti. Il Cagliari è in difficoltà quando la Roma riparte ma ha una reazione immediata che mette a nudo i difetti della squadra di Spalletti: difesa lenta e troppi giocatori che fanno fatica a riposizionarsi in fase di non possesso.

Reazione. Il Cagliari si scrolla di dosso la paura e prende decisamente in mano il pallino del gioco. Alza il pressing, riduce gli spazi agli avversari che dopo un inizio scintillante fanno fatica ad avvicinarsi alla porta di Storari. Borriello ha la palla del pareggio: su un delizioso cross di Di Gennaro si tuffa di testa ma la palla sbatte contro il palo. Sfortunato l’attaccante che avrebbe meritato di gonfiare la rete.

Altra doccia fredda. Spalletti lo manda in campo in avvio di ripresa al posto di El Shaarawi spostando Perotti a sinistra. Una mossa che si rivela azzeccatissima perché il bosniaco ci mette pochi secondi a diventare protagonista. Nella prima azione regala a Strootman l’assist di testa (Salamon dov’era?) che mette un ghiaccio la sfida. E’ un colpo basso per il Cagliari che non ha nemmeno il tempo di ragionare che deve recuperare due gol ad un avversario superiore tecnicamente ma che dimostra di andare un sofferenza se viene attaccato.

La risposta. I giallorossi addormentano la gara con i loro giocolieri, ma fanno i conti con la voglia di lottare dei sardi che tornano in partita con Borriello, il bomber questa volta non sbaglia. Spalletti toglie Perotti, inserisce Fazio e sposta Manolas a destra della difesa avanzando Florenzi. Rastelli risponde con Giannetti per Padoin e passa al 4-3-3, spostando Barella a sinistra della linea di centrocampo. E’ una partita aperta, il Cagliari ci crede, rischia in contropiede e Storari deve fare gli straordinari. I rossoblù insistono e vemgono premiati a 3’ dal 90’. Isla scodella una palla in mezzo, Sau, il più piccolo di tutti. La tocca con la nuca il tanto che basta per accompagnarla in rete. E’ il pareggio. Lo stadio diventa una bolgia. Tutti saltano di gioia per una squadra che con questo spirito può fare tanta strada.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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