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Il tormentone di Rastelli difesa a tre o a quattro?

di Roberto Muretto
Massimo Rastelli
Massimo Rastelli

Il mister del Cagliari riflette sugli errori col Genoa: potrebbe cambiare modulo. Domenica contro la Roma stadio esaurito e tifosi pronti a spingere la squadra

24 agosto 2016
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CAGLIARI. Massimo Rastelli riflette dopo la sconfitta col Genoa. Il tecnico del Cagliari sa benissimo che il ko all’esordio ha una matrice diversa dalla sfortuna, che comunque ha voltato le spalle ai rossoblù. Quei tredici minuti finali durante i quali la squadra si è sciolta come un gelato al sole preoccupano. Soprattutto perché in campo non c’era dei pivellini ma calciatori esperti che hanno combattuto tante battaglie. Vederli in balìa degli avversari, incapaci di reagire, ha lasciato un po’ perplessi. Per carità, siamo solo all’inizio e una defaillance ci può stare, però una squadra che punta alla salvezza senza soffrire e può contare su nomi che in serie A hanno indossato maglie importanti, deve avere più personalità, dimostrare che sa soffrire e non concedere spazi e profondità ad avversari come il Grifone che hanno impostato la gara su ritmi vertiginosi. Si fa la fine della vittima sacrificale.

Il modulo. Premesso che in questa fase della stagione tutto è migliorabile, la sensazione avuta a “Marassi” è che il 3-5-2 sia un sistema di gioco che il Cagliari ha difficoltà a metabolizzare. Non c’è dubbio che se non si fosse infortunato Joao Pedro, Rastelli avrebbe schierato la squadra col trequartista. Ma viene da chiedersi perché giocare con la difesa a tre e non puntare su un più razionale 4-4-2, magari arretrando Padoin e inserendo Munari interno destro, ruolo che sicuramente conosce molto meglio rispetto a quello di regista. E qui nascono le riflessioni di Rastelli per la sfida di domenica prossima con la Roma, avversario che sulle corsie schiera Salah ed El Shaarawy, ai quali non bisogna mai concedere la profondità, altrimenti sono guai. Sarà il tormentone della settimana che accompagnerà il mister fino alla vigilia di una gara da tutto esaurito.

Un’altra ex. Dopo il gol al Genoa, Marco Borriello spera di ripetersi e magari anche il risultato finale sia diverso, nella sfida contro la Roma. Con la maglia giallorossa l’attaccante ha messo a segno 18 reti in 65 gare. La sua miglior stagione nella capitale è stata la prima ( 2010/11), quando ha realizzato 11 gol in campionato, 2 in coppa Italia e 4 nella Champions League. Bei ricordi, che non ha cancellato. Ora il giocatore pensa solo ai colori rossoblù e ha già lanciato la sfida dicendo: «Dobbiamo riscattarci subito senza pensare al nome dell’avversario».

Gara cruciale. Magari potrà sembrare esagerato ma quella di domenica è già una partita delicatissima per il Cagliari. L’esperienza insegna che quando si comincia male la stagione tutto diventa più complicato. Sì, perché rischia di andare in campo con un invisibile fardello che rende difficoltose anche le cose più semplici. Sai di non poter sbagliare e questo, in qualche modo e anche se hai dalla tua parte l’esperienza, ti condiziona. Pensiamo solo se con i giallorossi dovesse andare male: il Cagliari si ritroverebbe ancora al palo, con la sosta per il doppio impegno della Nazionale e poi con la trasferta di Bologna dell’ex Donadoni, campo tutt’altro che ospitale.

Riscatto. Da Assemini trapela la voglia della squadra di cancellare un ko che fa ancora molto male per come è maturato. L’entusiasmo non è venuto meno, questa è già una buona notizia. E poi c’è un motivatore straordinario che è l’allenatore, al quale spetta il compito di correggere i difetti e, forse, rivedere qualcosa in un modulo che non funziona.

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