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Il cielo su Rio è azzurro Ma quei quarti posti...

Tiro e sport d’acqua nostre casseforti, potevamo sfondare quota 30

23 agosto 2016
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RIO DE JANEIRO. Il bilancio della spedizione italiana alle Olimpiadi di Rio è andato oltre alle aspettative. Le medaglie sono state 28, 8 d’oro (come a Pechino 2008 e Londra 2012), 12 d’argento e 8 di bronzo. L’Italia è uno degli 87 Paesi che hanno vinto almeno una medaglia, 59 di essi hanno centrato l’oro. Ottima è stata l’Olimpiade del tiro ma ancor di più quella degli sport acquatici che hanno mantenuto (forse anche qualcosa in più) le promesse della vigilia con otto medaglie complessive. Alle due nei tuffi della Cagnotto (una con la Dallapè e l’altra storica, la prima al femminile, a 36 anni dall’ultima, il bronzo del padre Giorgio), vanno aggiunte quelle del nuoto con lo storico oro di Paltrinieri sui 1500, i due bronzi di Detti, l’argento della Bruni in acque libere, e le due (argento e bronzo) della pallanuoto.

Tra tiro a segno e tiro al volo l’Italia ha collezionato sette medaglie. Due sono stati gli ori centrati da Niccolò Campriani nella carabina, quindi meravigliosa doppietta nello skeet femminile con le «mamme» Diana Bacosi e Chiara Cainero. Anche lo skeet maschile ha portato un oro, quello di Gabriele Rossetti. Nella classifica delle discipline al terzo posto c’è la scherma con quattro medaglie. Da sempre fucina di medaglie, nonostante i quattro podi (tra esso anche l’oro di Daniele Garozzo nel fioretto), nell’ambiente delle varie armi della scherma c’è un pò di delusione per alcuni obiettivi non centrati come l’oro nel fioretto a squadre maschile e l’oro nel fioretto individuale femminile.

Non hanno tradito judo e ciclismo. L’oro di Basile è stato il duecentesimo dell’Italia ai Giochi estivi, l’argento della Giuffrida conferma l’ottimo stato del movimento. Pesante ed importante per il movimento il trionfo di Viviani nell’omnium con il bel bronzo della Longo Borghini su strada nell’edizione sfortunata per Nibali. Splendida la pallavolo ed il beach volley, entrambi d’argento nelle finali perse contro le stelle del Brasile. Lupo-Nicolai hanno emozionato e dato spettacolo sulla spiaggia di Copacabana. Il canottaggio ha dato dimostrazione che paga sempre nel segno della lunga e gloriosa tradizione. Sulle acque di Lagoa sono stati vinti due bronzi, nel 4 senza e nel 2 senza. Nella lotta libera tutti ci aspettavamo l’oro quasi annunciato di Frank Chamizo ma alla fine è arrivato comunque un ottimo bronzo tra le lacrime del lottatore di origini cubane. Al settore della lotta (compresa la greco-romana) serve una rinascita complessiva. Nella ginnastica artistica Vanessa Ferrari è uscita dal palazzetto tra le lacrime e lo sconforto per aver ottenuto per la seconda volta consecutiva il quarto posto. Stesso piazzamento per le “farfalle” della ritmica. Peccato per il pentathlon moderno che con Riccardo De Luca ha mancato d’un soffio il bronzo, perso per appena due secondi.

Uno sport che ha profondamente deluso, al quale serve un progetto di rinnovamento, è il pugilato considerando l’antica tradizione italiana. Sette atleti, tra essi anche la prima donna ai Giochi (Irma Testa), sono stati eliminati troppo presto. Tra le cause sicuramente qualche decisione arbitrale discutibile ma serve dare nuova linfa al movimento. Mezza «gita» per i tennisti azzurri che non sono andati tanto lontani. Male anche la vela. Sotto il Pan di Zucchero, dopo averci fatto sognare, acque amare per i velisti azzurri, prima con Flavia Tartaglini nel windsurf e poi con Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri, mancati nella medal race. Bilancio negativo per l’arco che da Atene 2004 aveva sempre conquistato una medaglia. Dalle due squadra ci si attendeva qualcosa di più. Nella canoa è mancato l’acuto sia nello slalom che nello sprint. Da riprogrammare sport come l’equitazione, golf, sollevamento pesi, triathlon, badminton oppure taekwondo dove l’Italia non era presente a Rio.

Tra dressage, salto e cross country, i cavalieri italiani hanno faticato parecchio e i piazzamenti sono stati modesti. Insignificanti le prestazioni nel golf e nel triathlon, mentre nel sollevamento peso, sport dominato dai pesisti dell’Asia centrale, non si poteva chiedere di più dai due azzurri in gara. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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