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Pasquini e la Dinamo: «Ho la giusta carica e fiducia nel roster»

di Giovanni Dessole
Pasquini e la Dinamo: «Ho la giusta carica e fiducia nel roster»

Serie A. Il coach ferrarese è pronto alla nuova sfida. Allenerà la squadra che ha pensato e costruito da giemme

22 agosto 2016
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SASSARI. Non è un esordio quello di Federico Pasquini, coach e general manager della Dinamo Banco di Sardegna. Oggi si parte con il ritiro pre campionato, ma dopo una lunga esperienza in panchina ed una altrettanto lunga e proficua esperienza da dirigente dietro la scrivania biancoblù, prendere per mano la squadra sin dall’inizio, dopo averla pensata e costruita è senza dubbio particolare, bello, intenso.

«Sono abbastanza tranquillo, sereno. Le impressioni sono positive, ma siamo all’inizio e all’inizio sono tutti bravi». Non c'è l’emozione del debuttante, ma è comunque un nuovo inizio per il tecnico ferrarese: «Sono curioso, ho addosso la giusta adrenalina per cominciare una avventura del genere con una squadra di questo tipo. È evidente che non ho mai allenato una squadra così forte dall'inizio della stagione – spiega –. Sono extra motivato, voglio provare a fare le cose al meglio per far sì che questo gruppo possa diventare una squadra».

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Sabato sono arrivati Carter e Martin, roster al completo in attesa degli arrivi di Stipcevic (Olimpiadi) e Olaseni (qualificazioni europee): «L’arrivo di Olsaeni e Stipcevic in ritardo non cambia nulla, avevamo programmato la cosa. Non ci sono problemi. Olaseni sarà sostituito da Martin, riguardo Rok sul ruolo siamo coperti e possiamo lavorare al meglio in attesa di riaverlo con noi».

La Champions? «Il girone ora è molto più duro rispetto a quello precedente, ma almeno non dovremo partite in accelerata con le qualificazioni. È tosta, ma credo saremo all’altezza». Dinamo già sul pezzo: oggi si lavora, sabato scorso primo impegno extra cestistico con gita all’Asinara: «Abbiamo voluto portare sull’isola i giocatori perché vogliamo far vedere loro cosa li circonda. Ma vogliamo anche far capire qual è il nostro spirito: se lavorano in una certa maniera qui possono fare qualcosa di importante per la loro carriera e avere anche una qualità della vita di un certo livello».

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