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Dinamo, il sogno europeo riparte dalla Danimarca

di Andrea Sini
Dinamo, il sogno europeo riparte dalla Danimarca

Ieri a Monaco di Baviera il sorteggio della nuova competizione targata Fiba Per i sassaresi di Pasquini turno preliminare contro l’Aarhus Bakken Bears

22 luglio 2016
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SASSARI. Più realista del re, più internazionalista che mai, in barba alle diatribe tra federazioni e organizzazioni varie. La Dinamo si assicura un biglietto per l’Europa per la quinta stagione consecutiva: non sarà un viaggio in prima classe (negli ultimi due anni i biancoblù hanno giocato l’Eurolega, il top del top), e forse neppure di seconda, ma intanto Sassari continua a misurarsi a livello internazionale e alla fine questa è l’unica cosa che interessava alla società guidata da Stefano Sardara.

Danimarca, arriviamo. Potrebbe anche non essere un viaggio lungo, perché il Banco di Sardegna è stato infilato in corsa nella Fiba Champions League, a tabellone già chiuso, grazie a una wild card, e per accedere alla manifestazione vera e propria dovrà superare un doppio turno preliminare. Ieri a Monaco di Baviera si è svolto il sorteggio del neonato torneo continentale, che nel primo pomeriggio ha dato il responso definitivo: la Dinamo di coach Federico Pasquini debutterà nella Champions martedì 27 settembre alle 18,15 ad Aarhus, in Danimarca, contro i Bakken Bears, che hanno in bacheca 14 titoli nazionali e 10 coppe di Danimarca. Non una corazzata, a quanto sembra, ma si tratta comunque di un club che negli ultimi quindici anni in patria ha dominato in lungo e in largo. Non sarà un confronto da sottovalutare, anche perché si scenderà in campo prima ancora dell’inizio del campionato. Il match di ritorno è in programma due giorni dopo, giovedì 29 settembre alle 20,30 al PalaSerradimigni.

La formula. In caso di passaggio del turno, la settimana successiva si tornerà in campo per il secondo turno preliminare contro la vincente della sfida tra il Tartu Ulikooli/Rock, campione dell’Estonia nel 2015, e il Donar Groningen, vincitore dell’ultimo campionato olandese. Solo a quel punto, in caso di ulteriore vittoria, la formazione sassarese verrà inserita nella regular season della Champions League, nel girone A. Di questo raggruppamento fanno già parte i turchi del Banvit (già avversari della Dinamo due stagioni fa), i tedeschi del Fraport Skyliners Francoforte, l’Aris Salonicco (Grecia), l’Ez Nymburk (Repubblica Ceca); l’Helios Suns Domžale (Slovenia) e il Monaco (Principato di Monaco). L’ottava squadra verrà fuori dal preliminare tra Rilski (Bulgaria) e Tsmoki-Minsk (Bielorussia), con la vincente che sfiderà l’Ironi Nahariya (Israele).

La resa dei conti. In Europa per forza e per piacere: la Dinamo negli ultimi mesi ha scelto di mantenere un profilo basso e di non rilasciare dichiarazioni ufficiali a proposito della diatriba scoppiata quando la Fiba (l’equivalente cestistico della Uefa) ha deciso improvvisamente di mettere i bastoni tra le ruote dell’Uleb, alla quale da oltre un decennio aveva “appaltato” l’organizzazione delle due principali competizioni continentali. Tutto questo sventolando la bandiera della meritocrazia, dato che in Eurolega ed Eurocup si accede in gran parte in base alle licenze, non necessariamente per i risultati ottenuti sul campo. Concedere dunque una wild card è dunque una contraddizione rispetto a questo enunciato, ma questi - in fin dei conti - non sono problemi che riguardano la Dinamo. Il club biancoblù ha dovuto suo malgrado rinunciare a un accordo pluriennale per partecipare all’Eurocup e ora, secondo le parole di Sardara, si è semplicemente “adeguata alle norme vigenti e a ciò che dicono i regolamenti”. L’Unione europea potrebbe alla fine dare torto alla Fiba e ragione all’Uleb, ma - anche in questo caso - le sanzioni riguarderebbero le organizzazioni, non certo i club. E allora, bentornata Europa.

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