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Alessia Orro vola in Brasile, sono sei i sardi a Rio

Fabio Fresu
Alessia Orro
Alessia Orro

La pallavolista chiude il cerchio e stacca il pass per le Olimpiadi. Assieme a lei Aru, Lodde, Oppo, Cappai e Deidda

19 luglio 2016
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SASSARI. Adesso è ufficiale: sarà Alessia Orro, prima pallavolista sarda della storia a partecipare alle Olimpiadi, a chiudere il cerchio e completare la pattuglia sarda a cinque cerchi in rotta verso i Giochi di Rio de Janeiro.

Ieri la Federpallavolo ha reso noti i nomi degli atleti che rappresenteranno l’Italvolley, maschile e femminile, ai Giochi di Rio de Janeiro. Ed è proprio la Orro a completare il reparto delle palleggiatrici al fianco di Eleonora Lo Bianco. Una scelta per niente scontata, visto che poche settimane fa, il rientro in nazionale dell’esperta Lo Bianco ad un anno dalla sua ultima apparizione in azzurro, aveva riaperto di colpo la corsa per i due posti da alzatrice in vista dell’appuntamento brasiliano, posti che sino ad allora sembravano assegnati alla stessa Orro ed a Ofelia Malinov, già compagne nel Club Italia e protagoniste con l’Italvolley rosa sia nei tornei preolimpici che nel World Gran Prix.

Ad una settimana dalla partenza per il Brasile però, il commissario tecnico Marco Bonitta ha preso una decisione, puntando sulla coppia Lo Bianco-Orro, e lasciando così a casa Malinov. Spazio quindi alla grande esperienza e al noto carisma di un’atleta come la Lo Bianco che in Nazionale ha vinto quasi tutto, e che con 544 presenze è la giocatrice con il maggior numero di presenze in azzurro (record assoluto in Italia anche al di fuori della pallavolo), e contemporaneamente spazio alla freschezza e alla sfacciataggine giovanile della Orro – ben 18 anni di differenza fra le due giocatrici –, che ha ricevuto la notizia proprio nel giorno del suo diciottesimo compleanno, scartando quindi il miglior regalo possibile, forse il più bello della sua vita sino ad ora.

Una ricorrenza che le porta decisamente fortuna, visto che esattamente un anno fa festeggiò i 17 anni disputando la sua prima partita da titolare nelle file della Nazionale maggiore a Catania, nella scorsa edizione del Gran Prix, contro il fortissimo Brasile. Traguardi capaci di far tremare i polsi anche a giocatrici navigate, ma che Alessia Orro sta invece affrontando con il sorriso sulle labbra e una sicurezza incredibile, che sono sue caratteristiche sin dagli esordi. Che Alessia sia abituata a stupire, infatti, non è affatto una novità. Nata il 18 luglio 1998 a Narbolia, ha cominciato a giocare a pallavolo prima nella sua città natale, allenata dalla mamma, poi nell’Ariete Oristano, team con cui è arrivata fino alla C regionale. Nel 2012, a soli 14 anni, è passata al Club Italia, giocando due campionati in B1, uno in A2 (raggiungendo i playoff) e l’ultimo in A1, serie che la avrà fra le sue pèrotagoniste anche nella prossima stagione.

In serie C Alessia Orro ha giocato un anno da centrale ed uno da opposta – lei stessa ammette candidamente che schiacciare le manca –, ma nonostante sia nata come attaccante al suo passaggio nel Club Italia è stata trasformata in palleggiatrice, cambio di ruolo che l’ha subito proiettata in azzurro. L’anno scorso la vittoria del Mondiale under 18 con tanto di premio come migliore regista, poi l’esordio nella nazionale seniores. Ora, per lei, si aprono le porte delle Olimpiadi.

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