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«Paura? No, sappiamo come battervi»

dall’inviato
«Paura? No, sappiamo come battervi»

Kroos ostenta sicurezza: «Con la Spagna mi ha stupito la vostra intraprendenza»

01 luglio 2016
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EVIAN. Esercizi di presunzione a Evian Les Bains. Siamo in Alta Savoia, il mare lo guardano dall’alto in basso ma fanno così anche con l’Italia che invece si prepara proprio in faccia al Mediterraneo. La Germania ostenta sicurezza, persino troppa, quasi non facesse caso a quella tradizione nefasta che la vede perdente dall’età del bianco e nero nelle competizioni ufficiali. «La storia non va in campo e i precedenti non contano - afferma Toni Kroos - non vedo perchè l’Italia dovrebbe essere un incubo per noi, l’ho incontrata quattro anni fa agli Europei, allora non andò bene ma poi siamo diventati campioni del mondo».

C’è voglia di leggerezza e spensieratezza in casa tedesca, nessuna intenzione di farsi sopraffare dall’album dei ricordi, dai corsi e ricorsi della storia, dalla maledizione azzurra che perseguita la Germania da Città del Messico a Varsavia. E per consolidare questa convinzione il centrocampista del Real Madrid parte dalle certezze dell’ultima amichevole disputata a Monaco di Baviera nel marzo scorso e stravinta dai tedeschi per 4 a 1.

«A parte Chiellini molti che sabato giocheranno a Bordeaux erano in campo all’Allianz Arena- sottolinea Kroos (in realtà quell’Italia era molto diversa, ndr) - e quindi sappiamo come batterli. Certo, l’Italia è più forte degli avversari che abbiamo incontrato finora ma sappiamo come gioca: una difesa a tre, che diventa a cinque nella fase di non possesso. È una squadra compatta, con l'azione che parte da dietro. È abituata a giocare così da anni e mi ha sorpreso per come ha vinto contro la Spagna dove non si è limitata a difendere ma ha costruito buone trame di gioco. Certo, non sarà una partita simile a quella di marzo perchè Conte avrà preso adeguate contromisure. Ma anche noi siamo ben informati sulle loro caratteristiche, Khedira ha parlato con Loew ma tutti qui anche con i club abbiamo affrontato gli italiani nel recente passato».

Chi l’Italia la conosce bene è Oliver Bierhoff perchè ha giocato con Ascoli, Udinese e Milan e conquistato anche uno scudetto con Zaccheroni in panchina. La sua immagine è legata all’Europeo del 1996 quando a Wembley realizzò il golden gol che regalò il titolo alla Germania ai danni della Repubblica Ceca.

«Bisogna avere grande rispetto - dichiara l’attuale capodelegazione della nazionale tedesca - ma la storia non fa testo. Io guardo all’oggi e vedo un’Italia quadrata, organizzata, disciplinata e chiusa . Si vede la grande disponibilità dei giocatori nei confronti di Conte e poi ci sono gli automatismi collaudati del gruppo Juve».

Stanno tutti bene in Alta Savoia e anche Jonas Hector, il difensore bloccato da una crisi respiratoria, è tornato abile e arruolato. La Germania vuole riscrivere la storia.(v.b.)

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