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Sabato prende il via il Tour, c’è anche Fabio Aru tra i big

di Roberto Muretto
Sabato prende il via il Tour, c’è anche Fabio Aru tra i big

Il numero uno dell’Astana ha raggiunto la Francia dopo un lungo trasferimento Oggi la presentazione delle squadre, domani la conferenza stampa con Nibali

30 giugno 2016
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MONT SAINT MICHEL. La Francia ha la testa nel pallone ma niente può mettere in ombra il Tour de France, e d'ora in poi i Bleus di Deschamps dovranno fare gli straordinari per strappare spazio sulle prime pagine alla Grand Boucle.

L'edizione numero 103 comincia sabato da un luogo 'magico, Mont Saint Michel, per concludersi nei pressi di Utah Beach, una delle spiagge della Normandia dove sbarcarono gli Alleati il 6 giugno 1944. Fabio Aru e i suoi otto compagni dell’Astana hanno raggiunto ieri la loro base di partenza, il Brit Hotel Les Relais des Iles a Coudeville sur Mer, dopo un impegnativo trasferimento fra ritardi nei voli e l’avvicinamento in auto. Il numero uno della formazione cazaka appena sistemato in camera si è dovuto dedicare alla indispensabile seduta di massaggi, in previsione di un giovedì non poco impegnativo.

E’ infatti in programma oggi il primo momento speciale del Tour, la presentazione delle 22 squadre e dei 198 corridori iscritti, in programma a Sainte-Mere-Eglise, altra località simbolo dello Sbarco del '44.

Sotto il campanile dove rimase impigliato per ore il parà statunitense John Steele mentre i suoi commilitoni liberavano il paesino dai tedeschi, sfileranno Chris Froome e Vincenzo Nibali, Nairo Quintana, Fabio Aru e Alberto Contador, i più attesi protagonisti della corsa.

Lo scalatore di Villacidro si è guadagnato il rispetto dei più forti ciclisti del mondo con un carattere schietto e una gamba forte. L'Italia pone grandi speranze su Fabio Aru, che si presenta con giuste ambizioni come capitano della Astana e sarà aiutato dal 'gregario’ Nibali, al via senza annunciare ambizioni di vittoria.

La fantastica vittoria al Giro ha insegnato però che il siciliano può fare qualsiasi impresa e se le condizioni si presenteranno saprà approfittarne. Dal uso canto Fabio Aru ha sempre detto di avere solo da guadagnare dalla presenza al suo fianco dello Squalo dello Stretto. I due hanno in programma una conferenza stampa congiunta domani, alla vigilia della prima tappa.

Una prima tappa 'facile’ di 188km e adatta ai velocisti.

Ci sarà tempo per affrontare nelle successive venti tappe i Pirenei e le Alpi, con il Tourmalet e il Mount Ventoux, o le due crono prima dell'arrivo a Parigi il 24 luglio.

Gli occhi di tutti sono puntati sul 'sir' britannico, che dopo le vittorie del 2013 e dello scorso anno ha attraversato ancora una volta la Manica per centrare quel tris che lo ammetterebbe nell'empireo dei sette campioni che vantano almeno tre vittorie.

«Quest'anno ho più fame di vittoria che mai», ha detto per non lasciare alcun dubbio agli avversari. Uno dei più decisi è senza dubbio Quintana, il colombiano che dopo due secondi posti sempre alle spella di Froome cerca finalmente la consacrazione. Anche Contador, come l'inglese, punta alla terza vittoria al Tour, ma potrebbe scontare il fatto che la sua Tinkoff, che presenta al via anche il campione del mondo Peter Sagan, sembra meno attrezzata a sostenerlo rispetto al potente Team Sky di Froome e alla Movistar di Quintana.

Il tracciato 2016 è duro ma non sembra favorire in particolare nessuno e anche l'assenza della crono a squadre rende la corsa più 'democratica’.

Ecco allora che qualche outsider può spuntarla, dai 'gemelli’ della Bmc, l'australiano Richie Porte e lo statunitense Tejay Van Garderen, o i francesi Thibaut Pinot (FDJ) e Romain Bardet (AG2R La Mondiale).

L'evento del ciclismo mondiale attrarrà ancora una volta l'attenzione generale, ma purtroppo, come sta accdendo nel pallone con Euro 2016, non potrà sottrarsi alla stretta sorveglianza delle forze dell'ordine per sventare possibili attacchi terroristici. Saranno circa 23mila uomini a garantire la sicurezza dei corridori e del pubblico.

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