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La Dinamo vota remain: vuole giocare in Eurocup

di Giovanni Dessole
La Dinamo vota remain: vuole giocare in Eurocup

Ci sono anche i sassaresi nell’elenco ufficiale della competizione continentale Nel braccio di ferro fra Fiba e Euroleague il Banco attende e resta alla finestra

29 giugno 2016
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SASSARI. L’Europa perde l’Inghilterra, ma l’Eurocup griffata Euroleague chiama la Dinamo. Il Banco e la seconda competizione della palla arancio continentale sono promessi sposi, Il matrimonio s’avrebbe da fare, ed anzi è già stato suggellato lo scorso gennaio dalla stipula di un contratto triennale. Se non fosse che il don Rodrigo di turno, la Fiba, assieme ad alcune “brave” federazioni, ha detto no, questo matrimonio non s’ha da fare.

Accade così – o almeno così sembra in attesa di prese di posizione ufficiali – che contro la partecipazione della Gerusalemme di Pianigiani all’Eurocup si sia schierata la Federazione israeleiana. Il tutto mentre in Russia l’ex Cska e San Pietroburgo Andrej Kirilenko, già stella Nba e attuale presidente della Federazione, ha minacciato di sanzionare Zenit, Kuban, Nizhny e Khimki nel caso in cui perseguissero nell’intento di prendere parte all’Eurocup 2016-’17. Con la Fiba si è schierata anche la Fip italiana, che rifacendosi al suo statuto ha sottolineato e imposto come condizione imprescindibile per l’iscrizione al campionato italiano, la non partecipazione a competizioni internazionali estranee all’orbita Fiba. Per questo il matrimonio fra la Dinamo Sassari e l’Eurocup, momentaneamente, non s’ha da fare. E lo stesso discorso vale anche per Reggio Emilia, Trento e la new entry Cantù.

I corridoi europei del basket sussurrano in realtà che, velatamente e sotto traccia, per questioni legate a rapporti di forza e interessi comuni, le parti starebbero trattando per arrivare ad una soluzione conveniente per tutti. Per chi, guardando all’enterteinment come l’Euroleague, vorrebbe dare vita ad una competizione europea ad elevato tasso tecnico e spettacolare. E per chi, pur non volendo recedere dalle posizioni espresse e condivise come la Fip e altre Federazioni, punta a confermare la competitività del campionato di riferimento che, in caso di esclusione di alcune delle partecipanti, sarebbe chiaramente minata. E le squadre? Ogni club guarda alla sua casa, ma al momento la via scelta sembra essere quella della vigile e prudente attesa. Pochi commenti in merito, poche esternazioni a riguardo, tutte controllate e non certo aggressive. Così è anche per la Dinamo.

A sostegno della scelta iniziale biancoblù, oltre alla tifoseria e al riconosciuto appeal dell’opportunità offerta, c’è un primo pronunciamento della Commissione Europea che, in sostanza, negava alla Fiba la possibilità di sanzione i club considerati “dissidenti”. Sulla stessa linea anche la pronuncia della Corte di Monaco di Baviera, mentre a metà luglio è previsto un altro pronunciamento, forse decisivo, a livello continentale. Sul fronte opposto, come detto, la Fip resta sulle sue posizioni ed entro il 13 luglio, in fase di iscrizione, attende la documentazione attestante la sola ed esclusiva partecipazione ai tornei riconosciuti Fiba. L’Eurolega, per ora, è un capitolo a parte.

La situazione è in evoluzione. Sassari attende ma intanto va avanti per la sua strada. «Io resto abbastanza fuori dalla vicenda – spiega il giemme e coach biancoblù Federico Pasquini –. Quel che posso dire è che a livello di mercato non cambia nulla. Per quanto mi riguarda si è cercato di fare la squadra migliore possibile, le scelte sono state fatte per il meglio della Dinamo, a prescindere dalla soluzione della questione europea. Ora lavoriamo sul centro comunitario e sul dodicesimo per chiudere il roster».

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