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LA CORNICE del tifo azzurro

Siamo di meno ma ci facciamo sentire di più

Alessandro Bernini
Siamo di meno ma ci facciamo sentire di più

Falso allarme per uno zaino, stadio blindato da un imponente apparato di sicurezza

28 giugno 2016
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INVIATO A PARIGI. "Po po poo po popo". Stavolta cantiamo noi, stavolta gli spagnoli tornano a casa a mangiare la paella. La festa dei tifosi azzurri inizia sul gol di Pellé: è la fine di una sofferenza durata forse mezzora, ma la mezzora più lunga della storia.

E poco importa se la macchia azzurra non rapisce l'occhio, i tifosi italiani sono forse meno di 10mila ma stavolta si sentono solo loro. Non solo dopo il gol di Pellé. Anche prima gli spagnoli erano stati sovrastati, forse ammutoliti dalla prestazione impalpabile delle (ex) Furie rosse.

Strada facendo gli italiani avevano anche trovato un buon alleato nei francesi, che subito si sono schierati per noi. Tant'è che il coro “Italia, Italia” si trasformava spesso in “Italià, Italià” con il tipico accento francese.

È finita con tutti gli azzurri sotto la "curva" dove erano assiepati i tifosi arrivati dall'Italia: in prima fila anche tante donne, tanti bambini, famiglie al completo, ben lontani insomma dal vecchio stereotipo del tifoso-ultrà.

Allarme bomba. Per la prima volta abbiamo davvero avuto la sensazione di imponenti misure di sicurezza. Intorno allo Stade de France il traffico è andato ben presto in tilt nel prepartita, con strade bloccate, soldati e agenti della gendarmeria francese in assetto anti-sommossa praticamente ovunque. Controlli a ogni varco, perquisizioni e diversi step da superare per i tifosi prima di entrare dentro lo stadio.

C'è anche stato qualche attimo di caos intorno alle 15. Uno zaino abbandonato per strada, in Avenue du President Wilson, a due passi dallo stadio, ha infatti fatto scattare l'allarme mettendo sotto pressione la gendarmeria francese. È stata immediatamente isolata la zona, con un quadrilatero di strade chiuse: così centinaia e centinaia di tifosi e di automobilisti sono stati a una lunga deviazione per arrivare a Saint Denis. Dopo pochi minuti sono subito arrivati gli artificieri e nel giro di un quarto d'ora la situazione è già tornata alla normalità.

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