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Chiellini e la voglia di imitare Materazzi e l’amico Cannavaro

di Alessandro Bernini
Chiellini e la voglia di imitare Materazzi e l’amico Cannavaro

«La difesa più forte è quella che vince, come nel 2006» «La Spagna? Ha solo peccato di sufficienza con la Croazia»

25 giugno 2016
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INVIATO A MONTPELLIER. Qui non si passa. Neanche a parole. Ridete e scherzate pure con Giorgio Chiellini, lui volendo parla di tutto, anche di Brexit, ma non toccategli questo gruppo perché diventa una iena.

Buongiorno Chiellini. Ci siamo quasi.

«Siamo pronti. Prontissimi».

Se le ricorda, vero, le lacrime di Kiev in finale, 4 anni fa.

«Diciamo che ho ricordi migliori di quello».

E allora cancelliamolo.

«La Spagna è la nostra bestia nera dal 2008. Solo a Kiev non eravamo in grado di sfidarla, non avevamo avuto modo di recuperare dalla gara contro la Germania. Per il resto, abbiamo visto gare sempre equilibrate. Peccato che questa sfida sia agli ottavi».

Colpa di un tabellone malefico.

«Un po’ sarà il caso, ma dai quarti in poi andava studiato meglio».

Intanto arriviamoci.

«Io dico che non sarà un Europeo classico, potrà esserci qualche sorpresa come Grecia o Danimarca. Lo spettacolo sarà più bello ed emozionante».

Per gli spettatori, non per voi.

«Ah si. Io avrei preferito stare di là. E vincere».

Non vorrà mica picchiare anche Morata?

«Tanto le prendeva già in allenamento... È abituato».

Ci pensa lei a fermarlo?

«Ci proveremo. Lui merita di essere il centravanti della Spagna e del Real. Mi dispiacerebbe se il Real lo usasse solo come merce di scambio».

Siamo o no la difesa più forte del mondo?

«La difesa più forte del mondo è quella che vince. Come hanno fatto ad esempio Cannavaro e Materazzi».

Quelle diffide pesano.

«In queste partite da dentro o fuori non puoi pensare a gestire le ammonizioni. Se la devi prendere, la prendi».

Ma insomma, questa Spagna si può battere o no?

«Io non li vedo in crisi. Doveva finire con 9 punti il suo girone, se non avessero peccato di sufficienza contro la Croazia».

All’ultimo Mondiale però hanno cacciato subito anche loro.

«Era una Spagna diversa, aveva dei problemi e perse con Olanda e Cile. Questa invece è una squadra viva».

Che gioca sempre allo stesso modo.

«No, qualcosa hanno cambiato Prima avevano il falso nueve, adesso hanno trovato una punta di vera, di spessore, come Morata».

Conte si è arrabbiato dopo il ko contro l’Irlanda...

«Questo lo dite voi. A proposito. A me non è piaciuto quel titolo “Ridateci l’Italia” (uscito su un quotidiano sportivo, ndr). Fatemi capire: se Insigne fa gol all’85’ avreste titolato «Grande Italia»? Non eravamo pippe, non siamo diventati fenomeni e ora non siamo tornati pippe».

Non si arrabbi.

«Il fatto è che molti dicevano che eravamo la vittima sacrificale. Che forse avremmo passato il primo turno solo perché lo passavano morti e feriti. Ora per qualcuno dovremmo essere i favoriti. Via... serve equilibrio».

Allora proviamo a chiudere cambiando discorso. Lei è dottore in Economia: che pensa della Brexit?

«La notizia è stata uno choc. Il problema non è tanto l’uscita della Gran Bretagna, quanto il timore dell’effetto domino. Se domani ci fosse un referendum in Italia, come andrebbe a finire? Dispiace perché si è fatto tanto per costruire l’Europa, in questi momenti servirebbe ancora più compattezza e invece...».

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