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I numeri premiano Germania e Spagna Islandese il paratutto

di Ciro Esposito

Poco spettacolo, poche star e soprattutto grande equilibrio tra le contendenti. Questo si è visto in questi giorni sui prati francesi nella fase a gironi. Non è un calcio per palati fini ma la...

24 giugno 2016
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Poco spettacolo, poche star e soprattutto grande equilibrio tra le contendenti. Questo si è visto in questi giorni sui prati francesi nella fase a gironi. Non è un calcio per palati fini ma la mancanza di nazionali che si stagliano sulle altre per capacità tecnica e tattica rende il torneo accattivante.

A Euro 2016 non si segna poco ma nemmeno tantissimo: la media è di 1,92 gol a partita, in pratica una segnatura ogni 47’ circa di gioco. Il calo è netto rispetto alla manifestazione di quattro anni fa che si era attestata a 2,5 reti di media a partita (in Brasile invece la media è stata di quasi 3).

Ventiquattro delle 69 reti, nella fase a gironi, sono state realizzate nel primo tempo di ciascuna partita. Le sfide però sono molto combattute con 13 reti realizzate negli ultimi venti minuti di gioco e addirittura 7 nel recupero.

Se c’è una squadra che ha più impressionato per la qualità di gioco a centrocampo e la capacità di giocare palla a terra è come sempre quella iberica. La formazione di Vicente Del Bosque ha grosso modo gli stessi protagonisti delle vittorie nelle ultime due manifestazioni continentali (oltre al mondiale) ma non ha snaturato le sue caratteristiche.

La Spagna che dovrà affrontare gli azzurri è la nazionale con il maggior numero di passaggi riusciti: 1.876, su 2.023, con una percentuale del 93 per cento. Seguono la Germania di Joachim Löw (1.794/1.967 e il 91%), la Svizzera (1.416 su 1.573, 90%), il Portogallo (1.461su 1.634, 89%) e l’Inghilterra (1.316 su 1.476, 89%). La Germania campione del mondo finora ha superato le Furie Rosse nel possesso palla: 65 per cento, seguita da Portogallo e Spagna (61%), Svizzera (58%) e Inghilterra (57%). L’Italia è al 48%.

Il Portogallo, l’Inghilterra, il Belgio, la Germania e la Croazia, invece, sono le squadre che tirano di più: i lusitani vantano 69 conclusioni, gli inglesi 65, i belgi 59, i croati 50. Ma le statistiche di questa prima fase indicano anche alcune sorprese. Il Galles e l’Ungheria sono le squadre con la più alta media realizzativa in ogni singola partita: 2, seguite da Croazia e Spagna con 1,67, quindi Portogallo, Francia, Islanda e Belgio con 1,33.

Ma come se la sono cavata i giocatori più attesi della manifestazione? Per quanto riguarda i singoli, Alvaro Morata (Spagna) e Gareth Bale (Galles), sono i capocannonieri del torneo, con 3 reti. Seguiti dal francese Dimitri Payet, dal croato Ivan Perisic, dal belga Romelu Lukaku e dal portoghese Cristiano Ronaldo, a quota 2. Il gallese Aaron Ramsey assieme al genietto belga Hazard guida la graduatoria degli assist-man, con 2, seguono l’ungherese Nemanja Nikolic, Simone Zaza, l’ungherese Tamas Priskin, il belga Thomas Meunier e l’islandese Elmar Bjarnason con 1. Il francesino del Bayern Monaco, ed ex Juventus, Kingsley Coman, è il calciatore più veloce (33 km/h) del torneo.

Se l’Islanda è una delle grandi sorprese (i nordici avevano peraltro ben figurato nelle qualificazioni) lo deve anche al suo portiere. Hannes Halldorsson risulta il più impegnato, con 19 parate, seguito dal nordirlandese Michael McGovern, con 16.

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