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In sedicimila per salutare il capitano

di Roberto Muretto
In sedicimila per salutare il capitano

Daniele in campo con i figli e con papà Bruno. Tanti ex compagni, Allegri e Reja. E a sorpresa arriva anche Massimo Cellino

24 maggio 2016
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INVIATO A CAGLIARI. “Onore a te capitano, un esempio per tutti i giovani calciatori”. “In un calcio senza valori hai dimostrato cosa vuol dire attaccamento ai colori”. Con due striscioni la curva Nord ha salutato Daniele Conti che ieri per l’ultima volta si è rimesso le scarpette e ha calcato il manto verde di uno stadio che lo ha visto protagonista di tantissime battaglie. Per 16 anni ha indossato la maglia rossoblù. È stato accolto da una standing ovation. Tutti, nessuno escluso, si sono alzati in piedi quando il numero 5 è uscito dal sottopassaggio, accompagnato dai figli Bruno e Manuel, circondato dall’affetto di tanti ex compagni, amici che non sono voluti mancare al suo addio al calcio giocato. È stata una grande emozione rivedere dopo tanti anni calciatori che hanno scritto pagine importanti della storia rossoblù. C’è stato un sussulto quanto lo speaker ha annunciato la presenza dell’ex presidente Massimo Cellino, che ha accolto l’invito dell’ex capitano, ha preso un aereo ed è tornato a… casa.

La festa. I giocatori del Team Conti, tutti rigorosamente col numero 5 sulla maglietta, sono stati presentati uno ad uno. Nel buio, illuminati da un fascio di luce che ha accompagnato il loro ingresso sul campo di gioco. Hanno sfilato Lopez, Agostini, Cossu, Fini, Abeijon, Pisano, Langella, Esposito, Herrera e soprattutto Massimiliano Allegri, il tecnico della Juventus campione d’Italia, è stato accolto da un boato. Ma la vera sorpresa è stata vedere con addosso la maglia rossoblù, il campione del mondo Bruno Conti, papà di Daniele. Anche lui, tifoso rossoblù acquisito, non è voluto mancare all'appuntamento. Così come non è mancato Edy Reja, l'allenatore che ha portato il Cagliari in serie A nella stagione 2003-2004.

Emozioni. Tante, tantissime, quando sullo schermo gigante dello stadio sono state proiettate le immagini del gol segnati da Daniele Conti. Un collage molto bello con tutte le prodezze di un giocatore che è nel cuore dei tifosi. Le lacrime hanno rigato il viso del centrocampista. Ha provato a trattenerle ma non ce l’ha fatta. Il cuore ha cominciato a battergli a mille all’ora e si è lasciato andare. La curva Nord lo ha acclamato e lui, insieme ai suoi figli, è andato sotto per ringraziare di tanto affetto. «Grazie a tutti – le poche parole dette –. In un mondo in cui parlano tutti, a me è sempre piaciuto farlo sul campo». L’incasso è stato devoluto in beneficienza. «Era quello che volevo per chiudere aiutando ci sta peggio di noi», ha concluso Conti prima del calcio di inizio di una partita che avrà uno spazio importante nella storia del Cagliari. Così come conserverà gelosamente la targa alla carriera consegnatagli dal presidente Tommaso Giulini.

La partita. È finita 5–5 con i gol di Acquafresca, Rastelli, Giannetti, Balzano, Esposito, Farias, Daniele Conti, Bruno Conti (figlio del capitano), Melis e Storari (rigore). È stata una grande festa. In tanti hanno fatto un salto indietro con la memoria. Davanti agli occhi sono passate immagini immortalate in libri e filmati. Ma l’istantanea che resterà impressa, sicuramente la più bella, è l’ingresso in campo di Daniele Conti che tiene per mano i figli con gli occhi gonfi di lacrime. La storia del capitano col Cagliari continua col settore giovanile. Chissà che in futuro non sia lui a sedersi sulla panchina rossoblù.

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