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Dinamo Sassari-Olimpia Milano vale più della classifica

di Andrea Sini
Dinamo Sassari-Olimpia Milano vale più della classifica

Stasera alle 20,30 al PalaSerradimigni le due grandi rivali si sfidano nell’ultima gara della stagione regolare

04 maggio 2016
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SASSARI. «Milano-Sassari già da qualche tempo non è più una partita come le altre». Federico Pasquini la butta in mezzo all’area, forte e tesa. Sta ai suoi giocatori raccogliere l’assist e fare ciò che devono.

C’è da vincere, stasera alle 20,30 al palazzetto, dove il Banco di Sardegna ospita l’Ea7 Armani Milano nell’ultima giornata della stagione regolare. Da sabato (o domenica, a seconda del calendario) inizieranno i playoff e sarà tutta un’altra storia. Intanto però c’è questa sfida, che le due squadre giocheranno più per l’onore che per i punti in palio: le Scarpette rosse di coach Repesa sono infatti già matematicamente prime, mentre la Dinamo – attualmente ultima della griglia playoff – può migliorare la sua posizione solo se assistita dalla buona sorte legata agli altri risultati, dato che una vittoria potrebbe non bastare. Sarà insomma una partita a scacchi legata più che altro all’onore e al fattore psicologico: vista la classifica, ci sono buone probabilità che le due squadre si ritrovino di fronte tra quattro giorni, e un successo avrebbe un peso notevole sulla testa dei giocatori.

«Questa gara rappresenta soprattutto l’ultimo test prima dei playoff – conferma Federico Pasquini –, siamo pronti e dopo dieci giorni di pausa abbiamo una grande voglia di giocare. Vogliamo cancellare soprattutto quei brutti 7-8 minuti del terzo quarto di Pistoia, e ci teniamo a chiudere bene la stagione regolare, al di là della classifica».

Negli ultimi anni Dinamo-Olimpia è diventata una classica del campionato di serie A e le due squadre hanno quasi sempre dato vita a incontri tirati e di altissimo livello. Tra l’altro i sassaresi non hanno mai battuto l’Armani in piazzale Segni nella stagione regolare. Milano si presenta al PalaSerradimigni con un curriculum fatto di 22 vittorie e 7 sconfitte, a 11 mesi da gara6 della semifinale playoff. Quella sera la squadra di Luca Banchi vinse per 67-74, riportando la serie sul 3-3, per poi perdere due sere più tardi nella decisiva gara7, trascinata all’overtime da un canestro sulla sirena di Rakim Sanders. Che poi è il grande ex del confronto di stasera.

«Il passato conta sino a un certo punto e di certo oggi non lo guardo – dice il coach biancoblù –. Tra l’altro la partita dell’andata, con squadre sensibilmente rispetto a oggi, per noi è stata un vero disastro: venivamo da due grandi vittorie contro Reggio Emilia e Pistoia e in settimana ci eravamo allenati alla grande. Poi dalla palla a due in poi ci hanno spazzato via. Perciò concentriamoci al massimo su quello che dovremo fare stavolta: sappiamo bene di andare ad affrontare una squadra fortissima, che non ha punti deboli e che in ogni ruolo è in grado di sovrastare fisicamente gli avversari. Sono in grado di creare costantemente situazioni di pericolo in post basso, con in particolare Batista, che se riceve palla in quella posizione è immarcabile».

Le buone notizie per i biancoblù non mancano, perché l’infermeria si è svuotata e il coach ferrarese avrà a disposizione tutti i dodici: «Formenti ha ripreso a lavorare a pieno ritmo – sottolinea Pasquini –, così come Kadji. Abbiamo lavorato abbastanza bene. Dobbiamo solo scendere in campo e fare le cose giuste».

Quali sono le cose sbagliate? «La cosa essenziale è evitare di perdere il filo e di andare in tilt come qualche volta ci capita. Quando questo succede – ricorda Pasquini – riaccendere la luce diventa un problema, a maggior ragione contro una squadra che non ha punti deboli e non perdona nulla. Ma Dinamo-Milano non è una più una partita normale: a prescindere dalla situazione, tutti tirano fuori risorse in più, dai giocatori al pubblico. Loro proveranno ad annientarci? Certo, ma noi siamo una squadra formata da giocatori di alto livello e con grande esperienza: nessuno dei miei uomini è un ragazzino alle prime armi. Se restiamo uniti e se ognuno fa la sua parte siamo in grado di superare questo ostacolo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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