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Ranieri non dimentica le origini: «Ora la festa con il mio Cagliari»

Claudio Ranieri
Claudio Ranieri

L’allenatore che ha portato il Leicester alla storica vittoria nella Premier League fu protagonista della doppia promozione dei rossoblù dalla C1 alla A

03 maggio 2016
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CAGLIARI. A Leicester ci sono fanclub, pub, radiotaxi e salsicce con il suo nome. Lui ha gradito. Ma da buon garzone di macelleria in gioventù, ha precisato: «Buone, ma con troppo aglio». Claudio Ranieri, una storia nella storia. Con uno scudetto scolpito negli annali. Serio, preparato, bravo con le big nostrane (Fiorentina, Napoli, Juve, Roma, Inter, Parma) e straniere (Valencia, Atletico Madrid, Chelsea, Monaco, nazionale greca). Un dettaglio? In Italia, Spagna e Inghilterra non ha mai perso un derby. Non ha mai scordato la gavetta: «Finito di giocare, il primo risultato che chiedo è quello del Cagliari. In Sardegna e con quei colori, è nata la mia carriera. Non lo dimentico».

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Classe '51, romano del Testaccio, sposato con Rosanna, una figlia, Claudia, nel centro da 285mila abitanti a 164 chilometri da Londra, ha firmato la leggenda. «Il segreto? Ambiente, chimica, umiltà e politica dei piccoli passi: prima la salvezza, poi l'Europa League, quindi la Champions, infine lo scudetto». Dopo il pari di sabato in casa del Manchester City, il tecnico è venuto in Italia. La squadra? «Liberi per due giorni. Ci vediamo alle 10.30 allo stadio» l'sms del "secondo", Paolo Benetti. E lui? «Vado a pranzo da mia madre». Domenica, volo Heathrow-Ciampino con un volo privato, ieri di nuovo in Inghilterra. Con il risultato di Chelsea-Tottenham datogli dal comandante dell'aereo. Claudio Ranieri si è commosso. A Leicester era già successo: «Ho visto tante signore anziane entusiaste dietro la squadra».

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Il premio meritato per un signore che ha sempre camminato sotto traccia. Fin da quando la famiglia Orrù, su assist del ds Carmine Longo, nel 1988 lo pesca in C1, al Campania Puteolana.Vince la Coppa Italia di C, in un biennio porta i rossoblù in A. Ma non solo. Nel 1990/91, salva la squadra, ultima dopo 22 giornate. I tifosi non scordano. «Con Claudio abbiamo scritto una delle pagine più belle» ripete Tonino Orrù. Con Firicano, Festa, Ielpo e Cappioli, si va in A dietro Torino e Pisa. Arrivano Matteoli, Francescoli, Fonseca, Herrera. «Lo ricordo teso e conscio delle proprie potenzialità: quando De Paola lo mette sotto la doccia per la promozione, si è fatto la prima risata davvero serena» dice Sergio Bertola, preparatore dei portieri dell'epoca e amico del neo campione d'Inghilterra. Ieri, a Stanford Bridge i suoi ex Blues - a Londra i cronisti lo chiamavano mister Tinkerman, per le schermaglie nel dare la formazione - gli hanno regalato la Premier. "Foxes" in paradiso. Ranieri, cui il sindaco di Leicester ha una via da dedicare, è pronto a tornare in città: «Se vinciamo il campionato festeggiamo con il Cagliari promosso in A». Il sogno si è avverato. (mario frongia)

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