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Lorenzoni e la Torres: «Capitolo chiuso, resta un bel ricordo»

Lorenzoni e la Torres: «Capitolo chiuso, resta un bel ricordo»

L’ex presidente nega il rientro a fianco di Piraino e soci: «Amici? Ci diamo dei lei e gli ho sempre pagato i giocatori»

28 aprile 2016
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SASSARI. È’ stato l’ultimo presidente a festeggiare la promozione della Torres. Antonello Lorenzoni ha portato la squadra rossoblù in Lega Pro poi ha ceduto la società a Domenico Capitani e ai suoi soci sardi a costo zero e senza un euro di debito (anzi con un bilancio in attivo). Un gesto di amore per la Torres compiuto con la speranza di dare tranquillità economica e una base sociale solida a un club che rappresenta un pezzo di storia importate dello sport sardo. La speranza si è infranta quasi subito ed è definitivamente crollata quando il nuovo patron si è fatto tentare, per trenta denari, dalla schifezza del calcio scommesse. La Torres e riprecipitata tra i dilettanti e Capitani non si è più fatto vedere allo stadio. Il resto è storia di oggi con la società ceduta a un nuovo gruppo che fa capo a Daniele Piraino e a due soci minori: Massimo Adzovic ed Emilio Minunzio.

E’ stato proprio Piraino, in un’intervista alla Nuova dell’altro ieri, a fare il nome di Lorenzoni invitandolo ad entrare in società. C’è questa ipotesi? Lo abbiamo chiesto direttamente all’ex presidente.

È’ vero che rientra alla Torres?

«Non ci penso nemmeno. Per me il calcio è un capitolo chiuso in maniera definitiva».

Daniele Piraino ha detto di essere un suo buon amico e spera di riuscire a convincerla.

«Buon amico è una parola grossa. Siamo conoscenti e ci diamo del lei. Anni fa gli ho venduto un appartamento e siamo vicini di casa. Lui mi ha dato una mano quando ero presidente della Torres portando a Sassari giocatori che si sono rivelati importanti. Ma ho sempre pagato quello che mi ha chiesto. E posso dire che Piraino conosce bene il mondo del calcio ma è molto attento anche al denaro».

Ma siete amici o no?

«Diciamo che c’è un giusto distacco».

Lei ha ceduto la Torres perchè si è reso conto che avrebbe avuto difficoltà a gestire un club in Lega Pro. Crede che Piraino e i suoi soci siano in grado di assicurare un futuro alla Torres?

«Non conosco i nuovi soci. Ho letto che dietro l’operazione ci sarebbero i soldi di uno sponsor importate. Mi auguro che sia così per il bene della Torres».

Avrà anche letto della contestazione dei tifosi.

«Io dico che se è un bluff non potrà durare a lungo. Capitani si sarebbe impegnato a chiudere la stagione saldando tutti i debiti. A fine giugno vedremo se manterrà l’impegno. Piraino mi ha detto di avere un accordo scritto e sembra sicuro del fatto suo. Vedremo come andrà a finire».

Come sempre rischia di rimetterci la Torres.

«Che cosa vuole che le dica. Se mi chiede un parere su Piraino le rispondo che è un buon procuratore e che mi sembra una brava persona. Però, ogni tanto, si imbarca in operazioni un po’ azzardate».

Conferma che vi siete parlati?

«Ci vediamo spesso al bar. Confermo che mi ha detto che stava trattando con Capitani. Ma anche a lui ho spiegato che col calcio ho chiuso. La Torres resta un grande amore e un bellissimo ricordo».

Senza calcio come trascorre le domeniche?

«Ho una barca e qui c’è il mare più bello del mondo. Può scrivere che Antonello Lorenzoni non si annoia».

Antonio Ledà

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