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Torres, parla l'ex dg Pisano: «Società senza futuro»

Torres, parla l'ex dg Pisano: «Società senza futuro»

L’ex direttore generale della società sassarese svela i retroscena di un passaggio di mano ancora avvolto da molti misteri

27 aprile 2016
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SASSARI. Dai fischi di domenica al silenzio più totale. Non è un buon momento per la Torres perchè se è vero che la squadra è riuscita a scalare la classifica raggiungendo il Rieti in terza posizione la società continua invece navigare in acque agitatissime. Domenico Capitani, ex patron del club sassarese, ha confermato la cessione del cento per cento delle quote a un gruppo che fa capo a Daniele Piraino, un procuratore calcistico di origini siciliane trapiantato da due decenni a Castelsardo. Il passaggio è stato ratificato la scorsa settimana anche se, per il momento, non sono previste modifiche ai vertici della società. Capitani ha fatto sapere che manterrà gli impegni presi con lo staff tecnico e con i giocatori fino al termine della stagione e che il nuovo gruppo subentrerà solo a fine giugno. La notizia è stata comunicata ufficialmente alla squadra dopo la partita con il Trastevere ma non ha spento i malumori che si respirano nello spogliatoio rossoblù. Anzi. Demartis e compagni domenica hanno giocato in un clima surreale con i tifosi che hanno duramente contestato la nuova dirigenza, lasciando lo stadio al termine del primo tempo. Una protesta come non si vedeva da anni e che non sembra destinata a risolversi in tempi brevi.

Anche perchè le indiscrezioni che continuano a filtrare su Piraino non sono positive. L’ultimo siluro arriva da Giuseppe Pisano, responsabile della scuola calcio della Torres e fino all’altro ieri molto vicino alla società. Pisano si è sfilato appena ha capito che la situazione stava prendendo una piega poco chiara e ha deciso di raccontare la sua verità.

«Ho avuto a che fare con Daniele Piraino all’inizio della stagione in corso – racconta –. Sono stato contattato da Gigi Casu e Antonio Podda che mi hanno chiesto se fossi interessato a gestire la scuola calcio della Torres con la sola eccezione delle squadre che avrebbero fatto i campionati nazionali (che sarebbero rimaste a Piraino). La trattativa si è interrotta quando mi hanno chiesto 30mila euro. Io ho preso tempo poi ho parlato con l’avvocato Carlo De Cesaro (che non sapeva della richiesta di denaro) e lui mi ha messo in contatto con Capitani. A luglio abbiamo raggiunto l’accordo e a settembre Capitani mi ha addiritura chiesto se fossi disponibile a fare il presidente della Torres».

«I primi screzi – continua Pisano – sono nati dopo l’esonero di Ferazzoli. Capitani voleva cacciare mezza squadra e continuare con i baby. Io sono riuscito a fargli cambiare idea e ad affidare la panchina a Marco Sanna. La scelta ha pagato e il presidente, rimotivato, mi ha incaricato di preparare un progetto triennale capace di dare solidità alla società. Ci ho creduto ma quando ho presentato le conclusioni Capitani si è tirato indietro. “Chi mette i soldi” ha detto? In quel momento ho capito che il futuro della Torres non era quello che speravo. Il resto è storia di oggi. Capitani - che a me ha sempre detto di non aver nessuna intenzione di cedere la società - si è messo d’accordo con Piraino è gli ha passato la totalità delle quote. Ho letto che il nuovo gruppo ha alle spalle uno sponsor importante e solidi rapporti nel mondo dello sport. Ma io ho altre informazioni. Piraino sta scontando una squalifica per il calcioscomesse ed è coinvolto nel secondo filone dell’inchiesta di Catanzaro. Vorrei capire se ha già versato i 278mila euro per l’87 per cento delle quote intestate a lui e qual è il ruolo degli altri due soci. In questi giorni ho sentito anche altre cose, alcune pesantissime, e credo che tutta questa operazione sarà pagata, ancora una volta dalla Torres». Parole dure che non arrivano dalla Curva (improvvisamente brutta e cattiva) ma da chi fino all’altro ieri sedeva nella sala comando del club sassarese. (a.l.)

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