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Nuovo stadio del Cagliari, la decisione slitta a oggi

di Mario Frongia
Nuovo stadio del Cagliari, la decisione slitta a oggi

Dopo 4 ore di consiglio comunale il voto è stato rimandato: c’è grande ottimismo Il sindaco Zedda: col progetto l’area diventerebbe un fiore all’occhiello della città

06 aprile 2016
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CAGLIARI. Quattro ore di confronto non sono bastate per dire sì al Sant'Elia del terzo millennio. Ieri il consiglio comunale di Cagliari ha dibattuto sul progetto di costruzione dello stadio proposto dalla società di Tommaso Giulini. Alle 21.30 il presidente del Consiglio comunale, Goffredo Depau, ha rinviato l'assemblea, e il voto, alle 17 di oggi. In agenda dodici interventi di altrettanti consiglieri. Ma la sensazione è che il più sia fatto. Il tema si rivela, salvo rare eccezioni, di interesse per i vari gruppi. Una grande notizia se si pensa ai trascorsi legati alla nascita di una sede a norma per il club rossoblù.

Il progetto è stato presentato ai 37 consiglieri (il plenum è di 40) dal sindaco Massimo Zedda. «Un'opportunità di risalto nazionale. Sarebbe il primo stadio costruito in Italia con la legge 147/2013, ci permetterebbe di valorizzare una zona che può diventare fiore all'occhiello di Cagliari» l'assist del primo cittadino. «Un imprenditore privato che investe per un bene che dà risalto alla città è una grande occasione nell'anno in cui Cagliari è stata scelta come capitale della vela per le Olimpiadi 2020 ed è candidata a città europea dello sport. In ogni caso – ha aggiunto Zedda – il Sant'Elia in queste condizioni è una vergogna».

A seguire, le dichiarazioni dei consiglieri. Al centro degli interventi, un aspetto legato ai dieci milioni di euro che la municipalità dovrebbe sborsare - il budget è di 55 – per demolire e smaltire l'attuale struttura di via Vespucci. «Sarebbero soldi spesi bene, meglio dei tanti buttati per rattoppi inutili» hanno rilevato vari consiglieri. Tra gli argomenti, anche la disponibilità di un'area interna all'impianto, lasciata dal Cagliari al Comune, la realizzazione di bar, ristoranti, musei, area benessere e boutique con una stretta alla grande distribuzione. Di rilievo, le enormi potenzialità multidisciplinari. La serata – con la sospensione per un nuovo ordine del giorno per la delibera di “dichiarazione di pubblico interesse” presentata dal Cagliari il 2 dicembre – è scivolata via senza scossoni.

La società di Giulini avrà la struttura in concessione per 50 anni (Juve e Udinese per lo Stadium e la Dacia Arena ne hanno 99) e sarà, come ha detto Andrea Abodi «il primo progetto di riqualificazione di uno stadio in Italia con la legge sull'impiantistica sportiva approvata dal Governo a fine 2013. Un segnale forte per un Paese che vuole e deve rinnovare le infrastrutture. L'auspicio? Che lo stadio del Cagliari sia da stimolo per i progetti che B Futura sta sviluppando con le municipalità e i club di Pescara, Avellino, Crotone e Como». Il presidente della Lega B, con Giovanni Malagò del Coni e Gigi Riva, è in prima fila nel sostenere la nascita dell'opera.

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