La Nuova Sardegna

Sport

Uri si coccola il suo baby bomber

di Franco Cuccuru

Nicola Pinna, 17 anni, protagonista in Eccellenza con l’ambizioso Atletico: tre reti nelle ultime 3 gare

18 marzo 2016
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URI. Nicola Pinna sta vivendo un momento magico, a soli 17 anni è l’attaccante del momento nel campionato di Eccellenza. Il baby-bomber di Sorso si sta mettendo in luce con le sue prodezze. In tre settimane ha realizzato tre gol, due dei quali decisivi, che hanno portato la vittoria al suo Atletico Uri.

Un ragazzo di poche parole, serio, ma con le idee molto chiare. Nicola frequenta con ottimi risultato il 4° anno delle industriali, indirizzo chimica. Il padre Salvatore, 50 anni di Sennori, operaio, ha un passato da calciatore nella squadra del suo paese dove ha giocato fino al termine della carriera, per poi allenare diversi anni, dando consigli al suo Nicola. La madre Teresa, casalinga, non segue molto il calcio ma è contenta di quello che sta facendo suo figlio.

«Ho un fratello di 24 anni, Luca, – dice Nicola –, ora è a Madrid per l'Erasmus. Con lui ho un rapporto bellissimo e non vedo l'ora che torni. Anche lui gioca a pallone, quest'anno ha smesso per lasciare spazio ai libri. Studia chimica e ho scelto di percorrere la sua strada».

I primi calci al pallone?

«A sette anni con la Romangia di Sorso indossando la maglia numero 14, anche se con il passare degli anni il mio numero preferito è diventato il 9, quello del centravanti, ruolo che mi piace e che ho maggiormente svolto. Ho giocato tanti anni anche a Sennori. L'ultimo prima di passare all'Uri ero negli allievi della Cantera Sorso, sotto la guida di Michele Fini e Marco Asara».

Il grande salto in Eccellenza con l’Atletico Uri?

«Grazie ad un torneo estivo giocato a Ossi: mister Muroni mi ha visto dicendomi subito che avrei fatto parte della sua squadra. Mai mi sarei immaginato una cosa del genere. Il mister è una persona eccezionale e devo ringraziarlo per avermi dato la possibilità di giocare in una società importante, in un grande campionato con giocatori che hanno trascorsi nei tornei superiori. Come Matteo Tedde e Antonio Borrotzu, i condottieri dell'Atletico Uri. Siamo un grande gruppo che lotterà fino alla fine per il titolo anche se è molto difficile».

Protagonista a 17 anni...

«Un ultimo mese magico: ho fatto i miei primi tre gol nel mondo dei “grandi”. Il primo a Castelsardo: non mi aspettavo l’esordio da titolare e invece ho addirittura segnato il gol vittoria del 2-1! Anche le altre 2 reti hanno qualcosa di speciale. La settimana dopo il mister ha scommesso nuovamente su di me, in casa contro il Tortolì: giocare davanti ai nostri tifosi è stato molto bello. Purtroppo abbiamo perso, ma ho realizzato di testa il momentaneo vantaggio. Sabato invece ho fatto il gol più importante, entrando dalla panchina nella sfida col Monastir in cui perdevamo 2-0: Borrotzu ha pareggiato con 2 grandi gol, poi è arrivato il mio, di destro (che non è il mio piede), ma davvero voluto».

Cosa si prova?

«Quando la palla ha gonfiato la rete l'unica cosa che mi è venuta in mente è stata quella di correre e abbracciare i miei compagni che correvano verso di me. Non dimenticherò mai quel momento».

Passatempi?

«Faccio palestra, mi piace leggere, l'ultimo libro è stato “Né re né Dio, semplicemente il migliore” di Lionel Messi, il mio giocatore preferito da sempre insieme a Del Piero, il capitano leggendario della mia Juventus».

Il futuro?

«Per ora non ci penso, ho ancora molta strada da fare, penso continuare con l'Atletico Uri e sperare di salire in serie D con loro”.

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