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«Non siamo macchine, ci rifaremo»

«Non siamo macchine, ci rifaremo»

Coi giocatori in silenzio parla il ds Capozucca, che ammette il periodo di difficoltà

15 marzo 2016
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CAGLIARI. In ritiro ad Assemini da stamani fino alla trasferta di sabato a Vicenza. Il terzo ko nelle ultime quattro gare scuote il Cagliari. Il 2-0 del Perugia pesa.

"Abbiamo un margine importante ma ciò non toglie che siamo in difficoltà. Da oggi siamo in ritiro, vogliamo ritrovare energie mentali e fisiche. La squadra si è un po' svuotata" taglia corto Stefano Capozucca.

Il direttore sportivo rossoblù appare in sala stampa per la prima volta. "Dobbiamo ritrovare la squadra di inizio stagione, quel Cagliari non si è visto. Gli infortuni? Anche il Perugia aveva molte assenze. Non parlo di squadra A e B: qualcuno che ha fatto bene non sta andando al meglio. Abbiamo schierato un centrocampo adeguato, l'avversario non era irresistibile eppure abbiamo avuto difficoltà in casa". Capozucca accelera: "Dobbiamo confrontarci, parlare, capire. A Chiavari abbiamo vinto e mancavano nove pedine. Di Gennaro è un'assenza importante, però i calciatori non sono macchine, alcuni non sono in condizioni atletiche ottimali. E se prendi gol subentra l'ansia".

Si torna sul match: "Nel secondo tempo non si può dire nulla alla squadra. Ci è mancata lucidità davanti". Si passa al tecnico: "L'allenatore va valutato nell'arco del campionato. Barreca ha mandato al diavolo Rastelli? Non l'ho visto". Da Capozucca a Colombo. Il terzo portiere taglia corto: "Anche le squadra migliori e i gruppi vincenti, dalla Juve all'Inter, hanno attraversato momenti difficili. Ci ha punito la voglia di invertire la rotta. La troppa foga ci ha portato a essere meno lucidi. E gli episodi hanno premiato il Perugia. Tre tiri loro, due gol? Ho perso partite con mezzo tiro". Colombo non molla: "Abbiamo le risorse per superare questo passaggio. Andiamo ad Asseminello per recuperare fiducia. Con alle spalle un campionato importante, per numeri e prestazioni. dobbiamo solo ripartire con le condizioni giuste".

Mario Frongia

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