La Nuova Sardegna

Sport

In “palio” c’è l’anglo arabo sardo

di Nino Muggianu
In “palio” c’è l’anglo arabo sardo

Altri due paesi aderiscono all’Airvaas, l’associazione che curerà lo sviluppo della razza e le gare

04 marzo 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ORGOSOLO. Messi a punto gli ultimi dettagli, tutto è pronto per la terza edizione del circuito di corse e pali riservate agli anglo arabi sardi al di fuori dei tre ippodromi sardi di Chilivani, Sassari e Villacidro.

Alla regia dell’organizzazione della complessa macchina c’è l’Airvaas, la nuova associazione che raggruppa per la prima volta la maggior parte delle associazioni ippiche del Nuorese, e non solo. Partite in nove dopo gli incontri di Oliena e Orgosolo, i paesi più impegnati, e dopo un convegno regionale a Orgosolo, da quest’anno sono 11. E’ recentissimo infatti l’ingresso nel gruppo di due nuove società, quella di San Giovanni Suergiu e di Pozzomaggiore. Altri due centri che hanno grande tradizione per le corse riservate agli anglo arabi sardi e soprattutto al loro allevamento e valorizzazione.

Due punti cardine alla base della nascita della associazione nata grazie all’intesa tra i gruppi ippici di Oliena, Sedilo, Orani, Orgosolo, Ottana, Dorgali, Uri ,Lanusei e Fonni. Di pari passo aumenta naturalmente anche il numero delle gare piane, i cosiddetti pali paesani. Inseriti nel ricco programma che parte in primavera saranno 11 gli appuntamenti, e tutti rigorosamente seguiranno le regole imposte dall’associazione. Ma soprattutto, tra gli obiettivi dell’Airvas c’è la valorizzazione di questo splendido animale. La via intrapresa dall’Airvas piace anche alla Regione, che pare più vicina alla neo associazione. Di recente una delegazione guidata dal presidente Antonello Puligheddu è stata convocata dalla quinta Commissione consiliare che sta lavorando alla stesura del testo di legge su proposta di Gaetano Ledda (la Base) e che riguarda il riordino del comparto ippico in Sardegna. I rappresentanti dell’Airvaas hanno dato il loro contributo proponendo suggerimenti per una migliore organizzazione delle risorse.

Le corse hanno un regolamento unico. Finiti i tempi in cui ogni paese organizzava con regole proprie il proprio palio paesano. Anomalia sulla quale insiste ancora qualche centro che non ha aderito al gruppo. Uguale in tutti i pali sarà anche il montepremi che passa, con l’adesione di altre due società, da 45 mila a 55 mila euro. Finiti i tempi dell’anarchia in cui gli individualisti della brglia sfoderavano cavalli con prestazioni taltovolta ritenute sospette. E il circuito, che nelle ultime gare ha conosciuto un lieve decremento nel numero dei partecipanti, riprenderà vigore, per permettere al migliore di vinceresempre.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative